23 novembre 2012

L'arte di vivere

Credo che questo brano ci possa aiutare a riflettere.



[Brano tratto dal libro di Omar Falworth “L’arte di vivere felici” ovvero
”illibro piu’ pazzo del mondo”]
*****************
Come fai a non gioire ogni giorno, ogni ora, ogni istante di questa
eccezionale combinazione di energia che e’ la vita? La tua vita?

Come fai a non ringraziare ogni giorno, ogni ora, ogni minuto lo “strano
Essere” che ti ha creato di averti fatto questo
supereccezionalemeravigliosissimo regalo?

La vita, la tua vita, e’ immensa, INFINITA, INQUANTIFICABILE.

E’ oceani di sensazioni, cieli di impressioni, galassie di emozioni.

Manda a spasso i tuoi occhi, e metti al loro posto due grandi lenti di
ingrandimento..e guarda la vita.

Vedrai chiaramente tutta la sua immensita’, noterai con stupore tutti i suoi
milioni di piccoli particolari..

Le sue distese di bellezze nascoste...i suoi mari di piccole gioie. E ti
appassionerai a guardarla. e ti delizierai a guardarla. e gioirai a
guardarla..
E impazzirai a guardarla.e non avrai piu’ il tempo di lamentarti.

Su! .. Dai!.. Allontana da te le ombre scure della serieta’ . e vestiti di
”pazzia”.

Su!. Dai!.

Alleggerisci i tuoi circuiti dai pensieri glaciali.. E sciogliti alla gioia!

E se qualcuno ti dira’ che sei pazza/o a   sorridere senza ragione alcuna,
mandalo
tra le nuvole.

Quando la morte ti chiamera’, non ti chiedera’ quanto sei salita/o in alto,
l’elenco delle grandi ambizioni che hai realizzato, l’inventario di cio’ che
lascerai ai tuoi figli, ma quanti momenti hai sorriso.

Nel mondo della “pazzia” solo questo conta: sorridere, gioire, meravigliarsi,
estasiarsi.

Tutto il resto e’ fumo. Tutto il resto e’ niente.

Il mondo della “pazzia” e’ il mondo dell’essere e del divenire, della
meraviglia, dello stupore. E se desideri vivere felice devi catapultarti in
questo mondo con la mente, ma soprattutto con il cuore.
 

Che questo scritto possa essere a molti.

Luigi
Per info:
luiscer@tiscali.
Sito web:
www.vitamigliore.orgit__._,_.___

22 novembre 2012

Zucchero senza calorie - la stevia

Forse non tutti conoscono la "Stevia", un sostituto dello zucchero.



zucchero senza calorie. La Stevia

Immaginate di poter usufruire di uno zucchero light, o meglio di uno zucchero eccezionalmente senza calorie, che possa essere utilizzato nella preparazione
di dolci e gelati che non aggiungono calorie e che quindi non ingrassano e da poter essere preso a volontà anche dai diabetici...non è un sogno ma sembra
una cosa del tutto reale: questi benefici miracolosi sarebbero riconducibili a una una piccola pianta che cresce spontanea nelle regioni umide dell'Amazzonia,
la Stevia. Gli indigeni dell'America latina, i Guarani, la chiamano da sempre "Pianta dolce" e la usano sin dall'antichità non solo per le proprietà dolcificanti
ma anche per quelle curative.

Chi la studia, la conosce con il nome scientifico di Stevia Rebaudiana Bertoni, una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle più comuni
margherite (Compositae), resistente al freddo e capace di conservare le sue proprietà anche ad altissime temperature. Le sue foglie, attraverso un processo
di essiccazione, sarebbero in grado di produrre un alto potere edulcorante, di quasi 300 volte superiore al comune zucchero. Molti gli scienziati che in
campo alimentare, nutrizionale e sanitario in generale, ne stimano il notevole beneficio per l'intera umanità, tale da ridurre problemi di diabete e obesità
infantile e ridurre i costi sanitari e sociali di diverse decine di miliardi di euro. Gli indigeni dell'Amazzonia ne conoscevano anche le proprietà curative
e medicamentose a beneficio del pancreas, servendo anche come antibatterico e antifungino. Inoltre sono oggi sotto analisi le sue proprietà contro la iperattività,
l'ipertensione e le indigestioni.

I benefici non si fermerebbero qui, l'utilizzo della pianta Stevia nella produzione dello zucchero light porterebbe giovamento anche a settori come quello
ecologico ed economico, visto il grado di sostituzione dello zucchero e derivati (che potrebbero essere utilizzati per altri scopi, non ultimi quelli energetici,
come per esempio per la produzione di etanolo in brasile); ma non tutti la pensano così. Da noi in Italia la pianta era del tutto sconosciuta e fino ad
ora se ne era parlato poco o niente, non fosse per alcuni giornali nazionali che nelle ultime settimane del 2008 vi hanno dedicato intere pagine nelle
proprie rubriche d'attualità. Negli anni successivi l'interesse per la stevia è cresciuto fino alla sua introduzione anche in Italia dal 2012. All'estero
negli anni Settanta, furono i giapponesi per primi a scoprirne le grandi virtù. Oggi, nel paese del Sol Levante lo zucchero della Stevia sostituisce di
già il 40% del mercato degli edulcoranti, viene usato per esempio nella produzione di bibite light come la Diet Coke, di caramelle e alimenti secchi usati
come prodotti per la prima colazione.

Negli Stati Uniti, l'uso delle proprietà benefiche della Stevia è recente. Nel dicembre del 2008 l'istituto americano della Food and Drug administration,
l'organismo federale statunitense che decide la messa in commercio di prodotti e medicine, ha infatti consentito alla libera circolazione della pianta
e dei suoi derivati in America, tanto che grandi compagnie come la Coca-Cola e la Pepsi ben presto lanceranno nel mercato alcuni prodotti dietetici a base
dello zucchero light. Cina, Israele, Thailandia, parte dell'America del sud, come Brasile e Paraguay, ne hanno da tempo approvato l'uso e consigliato il
consumo. In Europa solo la Svizzera consentiva la sua commercializzazione inizialmente, poi successivamente la Francia dal 2010.

L'Unione Europea ne vietava addirittura l'uso e il consumo, con la giustificazione che la piccola piantina e il processo di produzione del suo zucchero,
ancora ad oggi (dopo decenni di studi) non hanno superato i dovuti test sanitari. Questo appariva paradossale visto i centinaia di studi che provano la
pericolosità degli zuccheri tradizionali. Le giustificazioni, di ordine burocratico, dietetico e sanitario, sono state tali da far si che il processo di
commercializzazione abbia incontrato notevoli ostacoli, rimanendo a lungo chiuso nei cassetti di qualche alto funzionario della Commissione Europea a Bruxelles.
Ed è facile capirne il perché: l'Unione Europea è il maggiore produttore e consumatore al mondo di zucchero da saccarosio e aspartame: la media di consumi
europea è di 36 kg a persona (con punte massime di 45 kg in nazioni come il Belgio e l'Irlanda), contro i 21,5 kg di consumo per persona nel resto del
mondo. In Italia la media è di 25,5 kg. Un alto consumo degli zuccheri della pianta Stevia avrebbe sgradevoli effetti sul mercato dei dolcificanti artificiali
e dello zucchero, tanto da minacciare le grandi lobby chimico-farmaceutiche europee.

Non sono pochi gli scienziati, tra ecologisti e nutrizionisti, che si sono attivati contro il divieto di commercializzazione dell'Unione Europea. Sin dal
2000, anno di divieto ufficiale europeo, il numero di persone competenti a dichiararne il grande beneficio è cresciuto sempre più e sempre più sono aumentanti
i ricorsi alle autorità competenti, tra cui l'Autorità Europea per la sicurezza alimentare che ha sede in Italia, a Parma. Tra questi si distinguono studiosi
come Jan Geuns, professore biologo presso l'Università di Lovanio e presidente dell'Associazione nata per promuovere l'utilizzo della pianta Stevia.

La polemica nell'ambito dell'Unione Europea è legata ai principi attivi contenuti nella pianta: la Rebaudiosite A e la Stevioside, che secondo alcuni potrebbero
produrre delle sostanze ritenute cancerogene. Gli studi hanno tuttavia dimostrato come queste sostanze (secondo il Fattore di sicurezza della FAO e del
OMS) siano del tutto innocue, soprattutto se paragonate agli effetti causati dall'uso di Aspartame e simili presi a grosse percentuali. La sospetta tossicità
della Stevia era altamente controversa e chiamata in causa ragioni politico-economiche più che sanitarie. Nel 2012 finalmente è arrivata l’approvazione
all’utilizzo della Stevia da parte della Commissione europea e la pianta, dichiarata non cancerogena, né genotossica e senza rischi di tossicità per la
riproduzione o lo sviluppo dell’organismo umano, è comparsa anche nei supermercati italiani. 

Volete saperne di più sulla stevia?

Potete cominciare da qui:
http://www.stevia.net/ 
 

18 novembre 2012

L'Amore non svanisce mai

Da Sergio, un caro giovane amico, che ha scelto, forse un po' prematuramente, di passare in altra dimensione.


                                        L'Amore non svanisce mai

La morte non è niente, io sono solo andato nella stanza accanto, io sono io. Voi siete voi. Ciò che ero per voi  lo sono sempre.

 Datemi il nome che mi avete sempre dato.

 Parlatemi come mi avete sempre parlato.

 Non usate un tono diverso. Non abbiate un’aria solenne o triste.

 Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme.

 Sorridete, pensate a me, pregate per me.

 Che il mio nome sìa pronunciato in casa come lo è sempre stato.

 Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza.

 La vita ha il significato dì sempre. Il filo non è spezzato.

 Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri?

 Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vista?                       

Io non sono lontano, sono solo dall’altra parte del cammino.

Che questo scritto possa utile amolti

Luigi
Per info:
luiscer@tiscali.it

Sito web:
www.vitamigliore.org

09 novembre 2012

il vecchio e il cane

Un po’ di leggerezza.
Un caro saluto


 IL VECCHIO E IL CANE
Un vecchio camminava per una strada con il suo cane. Si godeva il paesag-
gio, quando ad un tratto si rese conto di essere morto.
Si ricordò quando stava morendo e che il cane che gli camminava al fianco era morto da anni. Si chiese dove li portava quella strada.
Dopo un poco giunsero ad un alto muro bianco che costeggiava la strada e che sembrava di marmo. In cima ad una collina s'interrompeva in un alto arco che brillava alla luce del sole.
Quando vi fu davanti, vide che l'arco era chiuso da un cancello che sembrava di madreperla e che la strada che portava al cancello sembrava di oro puro.
Con il cane s'incamminò verso il cancello, dove in un lato c'era un uomo seduto a una scrivania. Arrivato davanti a lui, gli chiese: - Scusi, dove siamo?
Questo è Il Paradiso, signore, - rispose l'uomo
- Uao! E non si potrebbe avere un po' d'acqua?
- Certo, signore. Entri pure, dentro ho dell'acqua ghiacciata.
L'uomo fece un gesto e il cancello si aprì
- Non può entrare anche il mio amico? - disse il viaggiatore indicando il suo cane.
- Mi spiace, signore, ma gli animali non li accettiamo.
L'uomo pensò un istante, poi fece dietro-front e tornò in strada con il suo cane.
Dopo un'altra lunga camminata, giunse in cima ad un'altra collina in una strada sporca che portava all'ingresso di una fattoria, un cancello che sembrava non essere mai stato chiuso. Non c'erano recinzioni di sorta.
Avvicinandosi all'ingresso, vide un uomo che leggeva un libro seduto contro un albero.
- Mi scusi, - chiese. - Non avrebbe un po' d'acqua?
- Sì certo. Laggiù c'è una pompa, entri pure.
- E il mio amico qui? - disse lui, indicando il cane.
- Vicino alla pompa dovrebbe esserci una ciotola.
Attraversarono l'ingresso ed effettivamente poco più in là; c'era un'antiquata pompa a mano, con a fianco una ciotola. Il viaggiatore riempì la ciotola e diede una lunga sorsata, poi la offrì al cane.
Continuarono così finché non furono sazi, poi tornarono dall'uomo seduto all'albero.
- Come si chiama questo posto? - chiese il viaggiatore.
- Questo è il Paradiso.
- Be', non è chiaro. Laggiù in fondo alla strada uno mi ha detto che era quello, il Paradiso.
- Ah, vuol dire quel posto con la strada d'oro e la cancellata di madreperla? No, quello è l'Inferno.
- E non vi secca che usino il vostro nome?
- No, ci fa comodo che selezionino quelli che per convenienza lasciano
perdere i loro migliori amici.
Così quando a volte ci chiediamo perché gli amici continuino a mandarci barzellette senza aggiungere una parola. Forse questo può spiegarlo. Quando si ha molto da fare, ma si vuole restare lo stesso in contatto, che cosa si fa? Si mandano barzellette.
Quando non si ha nulla di particolare da dire, ma si vuole restare lo stesso in contatto, si mandano barzellette.
Quando si ha qualcosa da dire, ma non si sa bene cosa, o non si sa come, si mandano barzellette.
Anche per far sapere a qualcuno che ci si ricorda ancora di lui, che lui è ancora importante, che lui è ancora amato, che cosa si fa? Si manda una barzelletta.
        Così la prossima volta che ricevete una barzelletta, non pensate che vi hanno mandato soltanto un'altra barzelletta, ma che oggi il vostro amico dall'altra parte del computer ha pensato a voi e vi ha mandato un sorriso.
 
Luigi
 
Per info:
luiscer@tiscali.it 


Sito web:
wwwvitamigliore.it

Il vecchio e il cane