Graviola – (Annona muricata)
Una grande compagnia farmaceutica era quasi riuscita a far
passare sotto silenzio una sbalorditiva ricerca su un anti-cancro naturale
Alcuni tipi di cancro (colon, seno, prostata,ecc) sconfitti
da una miracolosa pianta dell’ Amazzonia di cui si è scoperto essere 10.000
volte più potente
di alcuni farmaci chemioterapici
Da oggi il futuro del trattamento del cancro e le
possibilità di sopravvivenza sembrano molto più promettenti che mai. Il merito
va ad una pianta che cresce
in Amazzonia, nelle foreste pluviali del sud America: la
GRAVIOLA (annona muricata). Molto probabilmente fra non molto tempo potremo
cambiare opinione
sulle possibilità di sconfiggere il cancro. Dagli estratti
di questa potente pianta potrà essere possibile:
elenco di 4 elementi
• Sconfiggere il cancro in tutta sicurezza con una terapia
completamente naturale che non provoca nausea, perdita di peso e di capelli.
• Proteggere il sistema immunitario ed evitare infezioni
fatali.
• Sentirsi più forti e sani durante tutto il corso del
trattamento.
• Aumentare la propria energia e migliorare l’aspettativa di
vita.
fine elenco
Una grande e conosciuta industria farmaceutica statunitense
per più di sette anni ha studiato e testato in laboratorio le proprietà della graviola.
Non
essendo riuscita a isolare e duplicare in una formula
chimica brevettabile i due più potenti componenti della pianta e quindi non
potendo trarre grandi
profitti dalla vendita di un farmaco, l’azienda ha
abbandonato il progetto evitando di rendere pubblico il risultato della
ricerca. Siccome per legge non
si possono brevettare le sostanze naturali (giustamente, la
natura appartiene a tutti, non se ne possono brevettare le meraviglie), uno
studio clinico
che comporta investimenti per centinaia di migliaia o
addirittura milioni di dollari deve avere poi un suo ritorno economico dalla
vendita dei prodotti;
nessuna casa farmaceutica condurrà mai degli studi su
sostanze che poi chiunque potrebbe coltivare o raccogliere per preparare il
proprio rimedio personale.
Fortunatamente uno dei ricercatori di quella compagnia, pur
condividendone gli obiettivi di profitto, non poteva accettare la decisione di
nascondere al
mondo questo unico killer del cancro. Fu così che ascoltando
la sua coscienza e rischiando la carriera decise di contattare e informare la
Raintree Nutrition,
una compagnia statunitense che si dedica alla ricerca, al
raccolto e alla riforestazione di piante ed erbe nell’Amazzonia. La sua
presidente è riuscita
a guarire da una rara forma di leucemia proprio grazie alle
piante della foresta pluviale.
Durante le sue ricerche la Raintree Nutrution ha scoperto
che anche il NATIONAL CANCER INSTITUTE (NCI) nel 1976 aveva già verificato che
gli estratti di
questa pianta erano in grado di attaccare e distruggere le
cellule maligne del cancro. Questo studio era però stato archiviato come un
rapporto interno
e mai reso pubblico.
Nonostante queste proprietà siano state scoperte già nel
1976, non è mai stato condotto uno studio su esseri umani, quindi nessuna
sperimentazione a doppio
cieco e altri test per verificare il valore del trattamento
tale da essere pubblicato sulle riviste mediche e quindi universalmente
accettato come terapia.
In ogni caso, la graviola ha dimostrato di poter distruggere
le cellule del cancro in altri 20 studi di laboratorio. Il più recente,
condotto dalla Catholic
University of South Corea agli inizi del 2001, ha rivelato
che due composti estratti dai semi della graviola hanno mostrato una
“citotossicità selettiva
comparabile all’Adramycin” (un farmaco comunemente usato
nella chemioterapia) per le cellule del cancro al colon e al seno, lasciando
contemporaneamente
intatte le cellule sane, al contrario di quello che si
verifica con la chemioterapia.
In un altro studio, pubblicato sul Journal of Natural
Products, ha dimostrato che la graviola non è solo confrontabile con
l’Adriamicina, ma la supera
clamorosamente negli studi di laboratorio. Un composto della
pianta ha distrutto selettivamente le cellule cancerose del colon con una potenza
10.000 (diecimila!)
volte superiore a quella dell’Adriamicina.
Anche i ricercatori della Purdue University hanno
riscontrato che gli estratti delle foglie di graviola hanno eliminato le
cellule del cancro in almeno
sei tipi di tumore e sono state particolarmente efficaci
contro le cellule del cancro alla prostata e del pancreas (!). Secondo un altro
studio, sempre
della Purdue University, estratti di questa pianta hanno
isolato e distrutto le cellule del cancro al polmone.
Quindi, le domande più ovvie saranno: perché sono stati
condotti solo studi di laboratorio e non sono state diffuse notizie così
incoraggianti? Per il
motivo già accennato all’inizio: non essendoci la
possibilità di profitti derivanti dalla vendita di un brevetto di un medicinale
chimico, nessuna compagnia
farmaceutica investirà enormi risorse finanziarie per uno
studio appropriato. Purtroppo questa è una realtà comune a gran parte delle
terapie naturali.
Incoraggiata da questi test di laboratorio, la Rain Tree
Nutrition ha condotto ulteriori ricerche, anche con l’aiuto delle tribù
dell’Amazzonia, per raccogliere
e far riprodurre questa pianta. Oltre ad aver reso
disponibile un preparato contenente la sola graviola, questa azienda ha
sviluppato un prodotto chiamato
N-TENSE che contiene il 50% di graviola ed il restante 50%
una miscela di sei erbe con riconosciute proprietà anticancro: Bitter melon
(Mormodica charantia),
Esphinheira Santa (Maytenus illicifolia), Mullaca (Physalis
angulata), Vassourinha (Scoparia dulcis), Mutamba (Guazuma ulmifolia), Cat’s
Claw – Unghia
di gatto (Uncaria tomentosa).
Purtroppo finora sono stati pochi i medici e pazienti negli
USA (pochissimi in Europa) che hanno usato la graviola o il composto messo a
punto dalla Rain
Tree Nutrition per combattere il cancro. In ogni caso,
secondo le testimonianze pervenute alla Rain Tree Nutrition e al distributore
italiano, i primi
risultati sembrano particolarmente incoraggianti.
Mentre la gran parte delle ricerche sulla graviola sono
focalizate sulle sue capacità anticancro, la pianta è usata da secoli dalla
medicina popolare del
Sud America per trattare un sorprendente numero di disturbi
fra i quali:
ansia, ipertensione, influenza, tigna, scorbuto, malaria,
eruzioni cutanee, nevralgia, dissenteria, artriti e reumatismi, palpitazioni,
nervosismo, insonnia,
diarrea, febbre, nausea, foruncoli, dispepsia, spasmi
muscolari, ulcera.
Non ci sono dubbi che un ammalato di cancro dovrebbe poter
conoscere tutte le opzioni di trattamento disponibili. La graviola potrebbe
fornire l’aiuto
necessario e forse determinante per sconfiggere la malattia,
oltretutto, essendone stata riscontrata l’assoluta assenza di tossicità, senza
sopportare
i pesanti effetti collaterali provocati dai vari trattamenti
farmacologici.
Gentile concessione di
Naturmedica.com
Che questo scritto possa essere di beneficio a molti.
Luigi
Per info:
luiscer@tiscali.it
Sito web:
www.vitamigliore.org