18 maggio 2009

le pietre dell'anima

Dopo la breve interruzione della pubblicazione su questo blog, mi piace proporre questo articolo che vi suggerisco come argomento di meditazione..

Le pietre dell'anima

Quell'uomo e quella donna camminano lungo una spiaggia oppure passeggiano, con lentezza, in un sentiero di montagna. A volte il loro sguardo sfugge all'orizzonte e si piega verso terra, attratto da un sasso, da un riflesso sulla pietra, da una strana forma. Il gesto è istintivo: si chinano entrambi, raccolgono quel ciottolo, lo soppesano nella mano. a volte lo lanciano in aria, altre lo lasciano cadere. Capita anche che quella pietra scivoli in tasca e diventi parte di una collezione. Esistono molti collezionisti di pietre. Altre volte non vi è nessuna ragione apparente per questo gesto: è davvero un atto naturale, da istinto profondo. L'uomo e la donna forse non lo sanno ma, in realtà, raccogliendo quel piccolo sasso, ascoltandone il contatto sulla pelle delle dita, stanno cercando qualcosa che hanno dimenticato o perduto. La pietra li sta aiutando a colmare un piccolo vuoto dentro loro stessi: è come se fosse il frammento vitale e immobile di antiche radici. Le pietre sono un mistero. Lo sapevano bene i Greci più antichi: per loro, gli uomini, dopo il diluvio, nacquero dai sassi seminati nelle terre prosciugate da Deucalione. Le pietre dell'antichità sono conoscenze, saggezze, solidità che non potevano essere scalfite. Per molti popoli, dalla preistoria fino al Giappone della ipertecnologia, le pietre sono un anello di comunicazione e di contatto fra lo spirito e la materia. Le volte rocciose delle caverne non sono solo il riparo di pastori spaventati dalla notte o dalla forza della natura: sono la volta celeste che l'uomo vuole osservare. E quest'uomo comincerà a impadronirsi del suo destino quando diventa capace di sfidare la durezza delle pietre. Menhir, Dolmen, Stele perdono la loro natura materiale e si trasformano nei simboli delle religioni, delle credenze, dei culti. La pietra diventa energia, oggetto sacro. Le pietre, erette in ogni angolo della terra, non sono semplici blocchi senza anima, sono frammenti vitali. Attraverso esse lo scultore ha saputo raggiungere lo spirito di quella materia. E' come se vi fosse un gioco di pensieri che riescono a passare dall'uomo alla pietra. E viceversa. I monumenti dell'antichità sfidano le leggi della fisica: è come se fossero meteore cadute dal cielo e sprofondate nella terra. Ecco, le pietre sono un ponte solidissimo fra la materia e lo spirito. Nell'Esodo e nel Deuteronomio è scritto: “levando il tuo scalpello sulla pietra la renderai profana”.

Con l’augurio che questo scritto possa essere di beneficio a molti, vi invito a lasciare i vostri commenti.

Luigi
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