25 giugno 2010

parole sante

Oggi mi sembra utile invitarvi ad una riflessione sul seguente brano di Anthony De Mello.

Parole sante :-))


Brano di Anthony De Mello Brano da:

SCOPRI TE STESSO E RIPRENDITI LA VITA.

- Traduzione di Laura Cangemi -

***************
(Quattro passi verso la saggezza)

La prima cosa da fare e' entrare in contatto con i sentimenti negativi di cui non si e' consci. Un sacco di gente ha dei sentimenti negativi, senza rendersi conto di averli. Un sacco di gente e' depressa, senza rendersi conto di esserlo. E' solo entrando in contatto con la gioia che si rende conto di quanto sia stata depressa. Non si puo' affrontare un cancro che non si e' individuato. Non ci si puo' liberare degli insetti nocivi che infestano la propria azienda agricola, se non ci si e' resi conto della loro presenza.

La prima cosa da raggiungere e' la consapevolezza dei propri sentimenti negativi. Quali sentimenti negativi? La malinconia, per esempio. Ci si sente malinconici e di cattivo umore. Si prova odio nei confronti di se stessi, o dei sensi di colpa. La vita sembra non avere scopo, ne' senso. Ci si sente feriti, nervosi e tesi.

Prima di tutto, entrate in contatto con questi sentimenti.

Il secondo passo (si tratta di un programma diviso in quattro fasi) e' capire che il sentimento e' dentro di voi, non nella realta'. E' una cosa talmente evidente, ma le persone lo sanno? Non lo sanno, credetemi. Hanno il master e sono rettori di universita', ma non hanno capito questo.

A scuola non mi e' stato insegnato a vivere. Mi e' stato insegnato tutto il resto. Come ha detto qualcuno:

"Ho avuto un'ottima istruzione. Mi ci sono voluti degli anni per farmela passare".

La spiritualita' e' tutta qui, sapete? Disimparare. Disimparare tutte le scemenze che vi sono state insegnate. I sentimenti negativi sono dentro di voi, non nella realta'. Dunque, smettete di tentare di cambiare la realta'. E' una follia! Smettete di tentare di cambiare l'altro. Sciupiamo le nostre energie e il nostro tempo cercando di cambiare le circostanze esterne, cercando di cambiare il nostro coniuge, il nostro capo, i nostri amici, i nostri nemici e tutti gli altri. Non dobbiamo cambiare nulla. I sentimenti negativi sono dentro di (voi).

Nessuna persona al mondo ha il potere di rendervi infelici. Nessun evento al mondo ha il potere di turbarvi o farvi del male. Nessun evento, nessuna condizione, nessuna situazione, nessuna persona. Nessuno vi ha mai detto questo: vi e' sempre stato detto il contrario. Ecco perche' vi trovate nei pasticci, adesso. Ecco perche' siete addormentati.

Nessuno ve l'ha mai detto, ma e' evidente. Supponiamo che la pioggia rovini un pic.nic. Chi e' a reagire in modo negativo? La pioggia, o (voi)? E cosa provoca questo sentimento negativo? La pioggia o la vostra reazione? Quando sbattete il ginocchio contro il tavolo, il tavolo sta benissimo. Si occupa di fare quel che dovrebbe - e, cioe', il tavolo. Il dolore e' nel vostro ginocchio, non nel tavolo. I mistici continuano a tentare di farci capire che la realta' va bene cosi' com'e'.

La realta' non e' problematica. I problemi esistono soltanto nella mente umana. Anzi, potremmo aggiungere: nella mente umana stupida, addormentata. La realta' non e' problematica. Togliete gli esseri umani da questo pianeta, e la vita continuerebbe, la natura continuerebbe a svilupparsi in tutta la sua bellezza e la sua violenza. Dove starebbe il problema? Nessun problema. Voi avete creato il problema. Voi siete il problema. Vi siete identificati con il "me", ed e' questo il problema. Il sentimento e' dentro di voi, non nella realta'. Terza fase: mai identificarsi con quel sentimento. Non ha niente a che vedere con l'"io". Non definite la vostra essenza in termini di quel sentimento.

Non dite: "Sono depresso". Se volete dire: "C'e' depressione" va bene. Se volete dire che c'e' malinconia, va bene. Ma non dite: "Sono malinconico" - perche', in questo modo, vi definite alla luce di quel sentimento. E' questa illusione, e' questo il vostro errore. In questo momento c'e' una depressione, ci sono dei sentimenti feriti, ma cosi' sia, lasciateli stare. Passeranno. Tutto passa, tutto. Le vostre depressioni e le vostre emozioni non hanno niente a che vedere con la felicita'.

Quelle sono solo oscillazioni del pendolo. Se cercate eccitazione ed emozioni, preparatevi alla depressione. Volete la vostra droga? Preparatevi ai contraccolpi. Il pendolo oscilla da un estremo all'altro. Questo non ha niente a che vedere con l'"io", ne' con la felicita'. E' il "me". Se ve lo ricorderete, se lo ripeterete a voi stessi un migliaio di volte, se proverete questi tre passi un migliaio di volte, ci arriverete. Magari vi basteranno tre volte, o anche meno.

Non lo so: non ci sono regole. Ma fatelo mille volte, e farete la piu' grande scoperta della vostra vita. Al diavolo quelle miniere d'oro in Alaska. Cosa ve ne fareste di quell'oro? Se non si e' felici, non si puo' vivere. Mettiamo che abbiate trovato l'oro. Che importanza ha? Siete un re, una principessa. Siete liberi: non vi importa piu' di essere accettati o respinti, non fa alcuna differenza. Gli psicologi ci spiegano l'importanza del senso di appartenenza. Fandonie! Perche' volete appartenere a qualcuno? Non ha piu' importanza.

Un mio amico mi ha detto che c'e' una tribu' africana in cui la pena capitale consiste nell'ostracismo. Se voi foste buttati fuori da New York, o da dovunque abitiate, non per questo morireste. E come mai l'uomo di quella tribu' africana muore? Perche' anche lui e' vittima della comune stupidita' umana. Pensa che non potra' sopravvivere, senza appartenere a qualcosa. Ma non e' necessario appartenere a qualcuno, a qualcosa, o a un gruppo. Non e' nemmeno necessario innamorarsi. Chi ve l'ha detto? E' necessario essere liberi. E' necessario amare. E' tutto qui: questa e' la vostra vera natura.

Ma la verita' e' che mi state dicendo che volete essere desiderati. Volete essere applauditi, volete essere attraenti, con tutte le scimmiette che vi corrono dietro. State buttando via la vostra vita. (Svegliatevi)! Non ce n'e' bisogno. Potete essere felici e beati senza tutto questo. La vostra societa' non sara' lieta di sentire quello che ho detto, perche' quando si aprono gli occhi e si capisce questo concetto si diventa spaventosi. Come si puo' controllare una persona cosi'? Non ha bisogno di nessuno, non si sente minacciata dalle critiche, non si cura di quel che pensa o dice la gente di lei. Ha tagliato tutti questi fili: non e' piu' un pupazzo.

E' spaventoso. "Dobbiamo liberarcene. Dice la verità.; non ha piu' paura; non e' piu' umano". (Umano!) Guardate! Finalmente un essere umano! Si e' liberato della propria schiavitu', della propria prigione. Nessun evento giustifica un sentimento negativo. Non c'e' situazione al mondo che giustifichi un sentimento negativo. Ecco cosa hanno tentato di dirci, di urlarci i nostri mistici, fino ad avere la voce roca. Ma nessuno ascolta.

Il sentimento negativo e' dentro di voi.

Nel Bhagavad-Gita, il libro sacro degli induisti, Krishna dice ad Arjuna: "Buttati a capofitto nella battaglia, e tieni il tuo cuore ai piedi di loto del Signore".

E' una frase meravigliosa. Non dovete fare nulla per acquisire la felicita'. Il grande Meister Eckhart ha detto con parole superbe: "Dio non si raggiunge attraverso un processo di addizione di qualcosa nell'anima, ma attraverso un processo di sottrazione". Non si deve far nulla per essere liberi. Bisogna abbandonare qualcosa. Allora si e' liberi.

Mi viene in mente, a questo proposito un detenuto irlandese che, scavato un tunnel sotto il muro della prigione, riesce a fuggire. Sbuca nel bel mezzo del cortile di una scuola materna, dove stanno giocando dei bambini. Naturalmente, quando emerge dal tunnel, non riesce piu' a trattenersi e inizia a saltare e ballare, gridando: "Sono libero! Finalmente, dopo tre anni, sono libero!". Una bambina, a pochi passi da lui, gli lancia un'occhiata invidiosa e ribatte: "Beato te! A me ne restano altri due da passare qui dentro!".

La quarta fase: come si possono cambiare le cose? Come potete cambiare voi stessi? Ci sono molte cose da capire qui, o meglio, una sola cosa che si puo' esprimere in molti modi. Immaginate un paziente che va dal dottore per dirgli di cosa soffre. Il dottore dice: "Bene, ho capito i suoi sintomi. Lo sa cosa faro'? Prescrivero' un farmaco al suo vicino!". Il paziente risponde: "Grazie mille, dottore: mi sento gia' molto meglio".

Non e' assurdo? Eppure e' proprio quel che facciamo tutti noi. La persona addormentata pensa sempre che si sentira' meglio se sara' qualcun altro, a cambiare. Si soffre perche' si e' addormentati, pero' si pensa: "Come sarebbe meravigliosa la vita se qualcun altro cambiasse; come sarebbe meravigliosa la vita se il mio vicino cambiasse, mia moglie cambiasse, il mio corpo cambiasse". Vorremmo sempre che fosse qualcun altro a cambiare, in modo da sentirci meglio.

Ma vi siete mai accorti che anche se vostra moglie cambia, o vostro marito cambia, su di voi non ha alcun effetto? Siete vulnerabili tanto quanto prima; addormentati tanto quanto prima. Siete voi ad avere bisogno di cambiare, ad aver bisogno della medicina. Continuate a insistere: "Mi sento bene perche' il mondo va bene". (Sbagliato)!" Il mondo va bene perche' io mi sento bene. E' quel che dicono tutti i mistici. (Anthony De Mello)

Che questo scritto possa esser utili a molti.

Luigi

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22 giugno 2010

lo yoga della meditazione e dei sogni

E’ con vero piacere che oggi vi invito a leggere questo brano di Youn Ronn, che è stato un mio maestro alcuni anni fa’.

Parte uno e due del Yoga della Meditazione e dei Sogni

Nascendo nella propria Natura nella Creazione ed entrando nel Mondo dei Viventi, ci accorgiamo di includere tutte le forme di vita di questo universo, nell’uguaglianza, e di parlare la lingua dell’Amore Divino. È la Natura dei Viventi e la Natura del Cuore della Compassione che sostengono e accolgono tutta la sofferenza. Abbandonato il possesso delle molteplici immagini di sé, della personalità e della forma materiale, non si è cittadini di un paese o del mondo, ma dell’universo. Nella nostra natura viviamo la Saggezza dell’Auto-conoscenza e cioè la saggezza e la potenza dell’Amore Divino. In questo luogo dell’Essere non c’è separazione dall’altro, non c’è sofferenza maggiore per l’uno o per l’altro, non c’è causa più grande per l’uno o per l’altro. Nel Mondo dei Viventi, l’abbraccio della Compassione-Amore avviene nell’uguaglianza, con la consapevolezza che tutte le forme radianti di coscienza della vita che si manifestano in tutti i mondi dell’esistenza sono totalmente interdipendenti per la loro esistenza, in quanto ognuno di essi manifesta la Super Intelligenza della Vita nel Sacro Corpo dell’Essere Assoluto.

Che questo scritto possa essere utile atutti coloro che lo leggono.
Luigi
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13 giugno 2010

I bambini dagli occhi di sole

Guardate e ascoltate con più attenzione i bambini che vi sono vicini, forse potrete scoprire molte cose che non immaginate.

I BAMBINI DAGLI OCCHI DI SOLE

Ho visto i luminosi pionieri
dell'Onnipotente
al confine dove il cielo si volge
verso la vita,
scendere le scale d'ambra
della nascita,
i precursori di una Divina moltitudine.
Essi venivano sul Sentiero
della Stella del Mattino
nella piccola stanza della vita
mortale.

Li ho visti attraversare
la penombra di una età
i bambini dagli occhi solari
portatori di una meravigliosa
Aurora,
i grandi creatori dal calmo aspetto.

Li ho visti
gli abbattitori delle barriere del mondo
i lottatori contro il destino
nato dalla paura.
Li ho visti
i lavoratori della Casa degli Dei,
i messaggeri di ciò che
non può essere comunicato,
gli architetti dell'immortalità.

Li ho visti
cadere nella sfera umana,
con i volti ancora luminosi
della Gloria Immortale,
con voci
che ancora parlavano
con i pensieri di Dio,
con i corpi resi splendenti
dalla Luce dello Spirito.

Portavano la Magica Parola,
il Mistico Fuoco,
la dionisiaca Coppa della Gioia.

Li ho visti, i bambini
che rendono l'uomo migliore,
coloro che cantano uno sconosciuto
Inno dell'Anima.
Ho sentito l'eco dei looro passi
nei corridoi del tempo.
Ho visto gli alti Sacerdoti della Saggezza,
della Dolcezza, della Potenza
e della Felicità Celeste,
i rivelatori delle vie solari della Bellezza,
i nuotatori delle acque tempestose
dell'Amore,
i danzatori che aprono le porte d'oro
del Nuovo Tempo.

Sono qui.
Camminano fra noi per mutare le sofferenze
in gioia,
per giustificare la Luce
sul Volto della Natura.


SRI AUROBINDO

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ancora sul respiro

Tempo fa’ ebbi già modo di scrivere sull’importanza della respirazione
Per mantenere una buona salute.
Mi sembra utile riportare anche queste indicazioni di Lowen, le quali se messe in pratica ci possono aiutare anche nella vita quotidiana.
Cinque minuti di respirazione completa, un paio di volte al giorno, ci possono aiutare a stare meglio.


LA RESPIRAZIONE
di Alexander Lowen

Il diritto di essere persona nasce con il primo respiro. L'intensità con cui avvertiamo questo diritto si riflette nel nostro modo di respirare. Se respirassimo tutti come fanno con naturalezza gli animali, il nostro livello energetico sarebbe alto e soffriremmo raramente di stanchezza e depressione cronica. Ma nella nostra cultura il respiro è pero lo più poco profondo e si ha la tendenza a trattenerlo. Peggio ancora, non ci si accorge neppure di avere problemi di respirazione. Ci si butta invece a capofitto nella vita, fermandosi di quando in quando solo per dire agli altri che “si ha appena il tempo di respirare”.

Oggi i programmi degli esercizi insistono soprattutto sul bisogno di respirare profondamente e lo yoga usa da sempre gli esercizi di respirazione nella sua pratica fisica e spirituale. Ma, per quanto preziosi, questi esercizi non spiegano perché le persone trovino tanto difficile respirare in modo naturale. […]

Come tutti sanno, la respirazione fornisce l'ossigeno necessario ad alimentare la fiamma del metabolismo. Purtroppo il corpo non ne può immagazzinare una quantità apprezzabile e se la respirazione si arresta anche per pochi minuti sopravviene la morte. (Si riesce invece a sopravvivere per giorni senza acqua e per mesi senza cibo.) Ma la respirazione non è semplicemente un'operazione meccanica: è un aspetto del fondamentale ritmo corporeo di espansione e contrazione che si manifesta anche ne battito cardiaco. Più ancora, è un'espressione della spiritualità del corpo. Dice la Bibbia che quando Dio creò l'uomo prese un pezzo di argilla e vi soffiò la vita. L'idea che l'aria contenga una qualche forza essenziale alla vita è un elemento importante anche nella filosofia indiana, in cui è chiamata prana. L'ossigeno è una tale forza vitale che ha il potere di infiammare una sostanza inerte come il legno. Ha la stessa proprietà dell'organismo vivente.

La respirazione ha un legame diretto con lo stato di eccitazione del corpo. Se siamo rilassati e calmi, respiriamo adagio e senza sforzo. Negli stati di profonda emozione la respirazione diventa più rapida e intensa. Se abbiamo paura, inspiriamo a scatti e tratteniamo il respiro. Se siamo tesi, la respirazione è poco profonda. È vero anche il contrario: inspirando profondamente favoriamo il rilassamento del corpo.

Ebbi la mia prima esperienza sul rapporto tra tensione e respirazione al corso allievi ufficiali di completamento, durante un addestramento con il fucile al poligono di tiro. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a piazzare un colpo sul bersaglio. Un istruttore che mi stava osservando mi suggerì di respirare profondamente tre volte e di premere adagio il grilletto durante l'ultima espirazione. Mi disse che, fino a quando avessi trattenuto il fiato mentre sparavo, avrei avuto il corpo teso e i sarebbe tramata la mano. Aveva ragione, come constatai quando ripresi a sparare. Questa esperienza mi impressionò, ma non feci nulla finchè non fui in terapia con Wilhelm Reich. Mi resi conto allora che spesso trattenevo il respiro, una tendenza che sono riuscito a contrastare concentrando l'attenzione sulla respirazione. Questo accorgimento mi è stato più volte utilissimo per ottenere il maggior rilassamento possibile durante il trattamento odontoiatrico. A meno che il dentista non debba usare il trapano in una zona ipersensibile, riesco facilmente a sopportare il dolore e non ho bisogno di anestesia. Negli anni seguenti alla terapia con Reich ho lavorato sulla mia respirazione, prima divenendone più consapevole, poi effettuando gli esercizi di respirazione bioenergetica […]. essi differiscono dai normali esercizi di respirazione perché mirano a far acquisire un modo di respirare profondo, naturale e involontario. Non insisterò mai abbastanza sull'importanza che ha avuto per me questo lavoro: ha migliorato la mia salute, ha dato più vigore alla mia vita e mi ha consentito di affrontare più liberamente e facilmente qualsiasi situazione di stress. Mi è stato particolarmente prezioso ogni volta che ho dovuto parlare in pubblico, perché mi ha messo in grado di evitare la tensione provocata dal trovarsi di fronte a numerosi ascoltatori.

È essenziale rendersi conto di come respiriamo, osservare se inspiriamo attraverso il naso o la bocca, o se tratteniamo il respiro. Il sospiro è un valido indizio poiché è una risposta all'azione di trattenere inconsciamente il respiro. La respirazione normale è un fenomeno udibile e diventa anche più udibile quando dormiamo. La respirazione quasi impercettibile è una respirazione seriamente inibita. Diversamente dal sospiro, in cui aria viene emessa, lo sbadiglio ne comporta l'introduzione. Lo sbadiglio è un segno di stanchezza o di sonno (sbadigliamo quando la nostra energia dev'essere reintegrata) o anche di noia. In una situazione stimolante ed eccitante la respirazione è forte e l'energia aumenta.

La respirazione naturale – ossia il modo di respirare del bambino o dell'animale – interessa l'intero corpo. Non tutte le parti vi sono impegnate attivamente, ma tutte sono influenzate in maggiore o minor misura dalle onde respiratorie che lo attraversano. Quando inspiriamo, l'onda parte dal profondo della cavità addominale e sale verso la testa. Quando espiriamo, scende dalla tersa verso i piedi. Le onde possono essere osservate facilmente, come può esserlo ogni disturbo del processo della respirazione. Un disturbo comune è l'arresto dell'onda a livello dell'ombelico o delle ossa pelviche, che le impedisce di far partecipare al processo respiratorio il bacino o la cavità addominale profonda, con il risultato di una respirazione debole. La respirazione profonda interessa la cavità addominale inferiore che si gonfia nell'inspirazione e si ripiega nell'espirazione. Può sembrare un'immagine sbagliata poiché, in realtà, l'aria non entra mai nella cavità addominale; tuttavia, quando respiriamo profondamente, la cavità addominale profonda si dilata e permette anche ai polmoni di dilatarsi più facilmente e completamente verso il basso. Poiché è in questa direzione che avviene la maggiore dilatazione dei polmoni, la respirazione diventa più agevole e al tempo stesso più piena. È così che respirano tutti i bambini piccoli.

Nella respirazione poco profonda i movimenti sono limitati al torace e alla zona del diaframma. Il movimento verso il basso del diaframma è ridotto costringendo i polmoni a dilatarsi verso l'esterno. Il corpo è così sottoposto a una tensione, perché la dilatazione della rigida cassa toracica richiede più sforzo di quella della cavità addominale. È lecito, chiedersi perché sia questa la forma di respirazione più comune, dal momento che comporta più lavoro e fa entrare meno ossigeno per lo sforzo. Per rispondere alla domanda occorre rendersi conto del nesso fra respirazione e sentimento.

Respirare profondamente è sentire profondamente. Se respiriamo in profondità nella cavità addominale, quella regione si anima. Se la nostra respirazione non è profonda, reprimiamo certi sentimenti associati all'addome. Uno di questi è la tristezza, poiché l'addome è interessato al pianto profondo, che è chiamato in inglese bell cry (pianto di pancia). C'è in quel pianto una profonda tristezza che in molti casi rasenta la disperazione. I bambini imparano assai presto nella vita che tirando in dentro la pancia e irrigidendola riescono a isolare sentimenti penosi di tristezza e dolore. Può sembrare elegante non avere un filo di pancia, come le modelle che compaiono generalmente sulle pagine delle riviste di moda mettendo in risalto la loro giovinezza. Ma un addome piatto denota una mancanza di pienezza della vita. Quando definiamo qualcosa come piatto intendiamo dire che manca di colore, di eccitamento, di gusto.

Ho udito spesso persone con l'addome piatto lamentarsi del loro vuoto interiore. Una scarsa sensibilità in questa parte del corpo significa anche che nel bacino mancano le dolce sensazioni sessuali di calore e fusione. Negli individui di questo tipo l'eccitazione sessuale è per lo più confinata ai soli organi genitali. È un problema che nasce dalla repressione delle sensazioni sessuali nell'infanzia. Se si preme sul ventre con un pungo non si avverta alcuna resistenza, come se nella parte inferiore dell'addome ci fosse un buco. Invece questo buco non lo si sente quando il ventre è pieno e arrotondato. In questi casi è necessario far compiere all'individuo una respirazione addominale profonda che possa ridare vita e sensibilità a quella parte del corpo.


Tratto da La Spiritualità del Corpo di Alexander Lowen.

Che questo scritto possa essere utile a tutti coloro che lo leggono.

Luigi

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06 giugno 2010

sulla preghiera

Credo che questo brano sia conosciuto da molti, ma riportarlo alla memoria ci può aiutare a riflettere.

Sulla preghiera

Allora una sacerdotessa disse: Parlaci della Preghiera.

E lui rispose dicendo:

"Voi pregate nell'angoscia e nel bisogno, ma dovreste pregare anche nella
pienezza della gioia e nei giorni dell'abbondanza.

Perché non è forse la preghiera l'espansione di voi stessi nell'etere
vivente ?

Se riversare la vostra notte nello spazio vi conforta, è gioia anche
esprimere l'alba del vostro cuore.

E se non potete fare a meno di piangere quando l'anima vi chiama alla
preghiera, essa dovrebbe spingervi sempre e ancora al sorriso.

Pregando vi innalzate sino a incontrare nell'aria coloro che pregano nello
stesso istante, e non potete incontrarli che nella preghiera.

Perciò la visita a questo tempio invisibile non sia altro che estasi e dolce
comunione.

Giacche se entrate nel tempio soltanto per chiedere, voi non avrete.

E se entrate per umiliarvi, non sarete innalzati.

O se entrate a supplicare per il bene altrui, non sarete ascoltati.

Entrare nel tempio invisibile è sufficiente.

Con la parola io non posso insegnarvi a pregare.

Dio non ascolta le vostre parole, se non le pronuncia Egli stesso attraverso
le vostre labbra.

E io non posso insegnarvi la preghiera dei monti, dei mari e delle foreste.

Ma voi, nati dalle foreste, dai monti e dai mari, potete scoprire le loro
preghiere nel vostro cuore,

E se solo tendete l'orecchio nella quiete della notte, udrete nel silenzio:

"Dio nostro, ala di noi stessi, noi vogliamo secondo la tua volontà.

Desideriamo secondo il tuo desiderio.

Il tuo impero trasforma le nostre notti, che sono le tue notti, in giorni
che sono i tuoi giorni.

Nulla possiamo chiederti, perché tu conosci i nostri bisogni prima ancora
che nascano in noi.

Tu sei il nostro bisogno, e nel donarci più di te stesso, tutto ci doni".

-Kahlil Gibran -

Che questo scritto possa essere utile a molti.

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