Un giorno, in un paese
lontano, un giovane andò dal suo maestro
spirituale per
chiedergli il segreto della ricchezza. Il maestro,
allora, gli spiegò che
nel cuore di ogni essere umano risiedono due
dee: la Dea della
Conoscenza e la Dea della Ricchezza.
"Amale
entrambe", disse il maestro, "ma concentra tutte le tue
attenzioni sulla Dea
della Conoscenza, e la Dea della Ricchezza
impazzirà di gelosia e
ti colmerà di attenzioni. Quanto più ti
interesserai alla Dea
della Conoscenza, tanto più la Dea della
Ricchezza s'interesserà
a te. Ti seguirà dovunque andrai e non ti
lascerà mai, e la
ricchezza che desideri sarà tua per sempre".
RICCHI DENTRO
Questa parabola,
raccontata dal medico e guida spirituale New Age
Deepak Chopra nel suo
libro La via della prosperità (Armenia, £
20.000), sfata un
vecchio mito, quello secondo cui ricchezza interiore
e ricchezza esteriore
sono in contrasto tra loro e tendono ad
escludersi a vicenda.
Secondo la filosofia
New Age, invece, la ricchezza materiale è una
naturale conseguenza di
quella spirituale, ovvero della conoscenza di
se stessi e delle leggi
della vita.
E' inutile, dunque,
affannarsi a rincorrere il benessere economico
come se fosse qualcosa
di esterno a noi perché "tutta la felicità e
tutta la ricchezza che
ci sono state promesse si trovano dentro di noi
e sono sempre state
lì".
In sintonia con questa
affermazione, Shakti Gawain, la celebre autrice
e insegnante di
visualizzazione creativa americana, afferma che il
denaro non è un'entità
a se stante, bensì un simbolo della nostra
energia creativa.
Guadagniamo denaro
usando la nostra energia e ci serviamo del denaro
per compensare
l'energia profusa nella creazione di qualcosa di nuovo.
E poiché ognuno di noi
non è un'entità separata dal tutto, la "nostra"
energia creativa non è
altro, in realtà, che una particolare
espressione
dell'energia dell'universo, di cui ognuno di noi
costituisce un canale.
PROSPERITA' ILLIMITATA
Dato che l'energia
creativa dell'universo è infinita e sempre a
disposizione di
chiunque desideri usufruirne, aprendo il proprio
canale, potenzialmente
è infinito anche il denaro, simbolo
dell'energia scambiata
tra noi e l'universo.
Ciò significa che,
contrariamente a quanto si crede in genere, c'è
denaro in abbondanza
per tutti, e quindi per arricchirsi non è
necessario gettare sul
lastrico qualcun altro.
Chi si arricchisce a
spese di altri è convinto, invece, che il denaro
sia un'entità esterna
disponibile in quantità limitata, perciò ritiene
di doverne arraffare
dove può e teme sempre che qualcuno più furbo o
più prepotente di lui
possa portarglielo via. In realtà, sono
convinzioni di questo
genere che contribuiscono in modo determinante a
creare la povertà.
Se invece comprendiamo
che il denaro è un riflesso della nostra
energia creativa,
allora ci rendiamo conto che per guadagnarne non
dobbiamo far altro che
esprimere la nostra creatività, che è la fonte
della vera prosperità.
E se non siamo soddisfatti della nostra
situazione economica,
vuol dire evidentemente che, in qualche modo, la
nostra energia creativa
ha bisogno di fluire più liberamente.
E cosa può ostacolare
questo flusso? Innanzitutto, l'incapacità di
riconoscere la propria
ricchezza. In effetti, quand'è che si diventa
ricchi? Decuplicando il
proprio conto in banca? Centuplicandolo? Non è
detto.
C'è gente che, pur
possedendo grandi quantità di denaro, continua a
massacrarsi di lavoro e
di stress per accumulare ulteriori ricchezze
di cui poi non trova
mai il tempo di godere. E' chiaro, dunque, che
non solo la felicità,
ma anche la ricchezza materiale non può
dipendere dalla
quantità di denaro che si possiede.
Per diventare ricchi è
necessario prima sentirsi ricchi, perché lo
"spirito di
prosperità" è uno stato di consapevolezza che fa sì che la
vita ci offra
spontaneamente la ricchezza esteriore corrispondente al
nostro stato interiore.
In questo senso, si può
dire che non è la ricchezza materiale a creare
la felicità, bensì la
felicità a creare la ricchezza materiale.
I MITI SUL DENARO
Altri ostacoli
importanti al libero fluire della creatività e quindi
della ricchezza sono le
nostre convinzioni limitanti riguardo al
denaro.
Il primo mito è che per
guadagnare denaro sia necessario lavorare
duramente, svolgendo
attività tutt'altro che divertenti. Se fosse
davvero così, un
minatore dovrebbe guadagnare molto di più di un
artista. e ciò invece
non accade.
Tra l'altro, chi lavora
solo per i soldi sente che questi ultimi non
sono mai una ricompensa
sufficiente, e perciò tende a spenderne tanti
per ottenere quelle
soddisfazioni che il lavoro non gli offre, ma
difficilmente riesce
nell'intento, perché mentre spende sa che, per
riguadagnare quei
soldi, dovrà rimettersi a fare un lavoro che non gli
piace.
Questo primo mito è
strettamente collegato al secondo: non è giusto
essere pagati per
divertirsi. In realtà, spesso le persone che vengono
pagate meglio sono
proprio quelle che si divertono di più, come gli
artisti di cui sopra o,
per esempio, i calciatori, che vengono pagati
per giocare come hanno
sempre sognato sin da bambini.
Il terzo mito è che il
successo finanziario dipenda dal grado
d'istruzione. Se così
fosse, i laureati dovrebbero essere le persone
più ricche del mondo,
mentre in realtà sappiamo bene che ci sono
numerose persone che,
pur avendo un curriculum scolastico minimo,
guadagnano assai più di
loro.
Infine, ci viene spesso
detto che la chiave del successo finanziario
consiste nel saper
scegliere "il lavoro giusto", come il medico,
l'avvocato, il notaio,
ecc. In realtà, si possono trovare persone che
hanno successo
finanziario ed altre che non ne hanno in qualsiasi tipo
di occupazione. Meglio
dire, allora, che "il lavoro giusto" è quello
che piace di più, per
il quale ci si sente portati.
LE LEGGI SPIRITUALI DEL
SUCCESSO
Se dunque vogliamo la
felicità, e la prosperità che ne è conseguenza,
evitiamo di fare un
lavoro che non ci piace solo perché ci hanno detto
che può farci
guadagnare un sacco di soldi e dedichiamoci, invece, a
ciò che amiamo fare.
Si trata di
un'importantissima legge spirituale del successo, quella
che Deepak Chopra, nel
suo libro Le sette leggi spirituali del
successo (Armenia, £
20.000), chiama "la legge del Dharma", ossia
dello scopo della
propria vita.
"In base a questa
legge", scrive il dottor Chopra, "ogni uomo possiede
un suo talento
specifico e un suo modo speciale di esprimerlo che gli
consentono di
soddisfare bisogni altrettanto speciali. Quando questi
ultimi vengono
associati all'espressione creativa del proprio talento,
s'innesca un processo
di ricchezza".
Un ulteriore ostacolo
al conseguimento della ricchezza materiale può
essere rappresentato
dal fatto di considerarla una forma di egoismo.
In realtà, è egoista
chi si sente povero, perché pensa di aver poco
denaro per sé e quindi
di non poterne donare agli altri. Chi invece si
sente ricco e gode di
ciò che ha è felice di condividerlo.
In effetti, come
osserva ancora Chopra, "l'universo si basa su uno
scambio dinamico: il
dare e il ricevere rappresentano due aspetti
diversi del suo flusso
energetico. Con la disponibilità a donare agli
altri ciò che cerchiamo
per noi stessi assicuriamo alla nostra
esistenza l'abbondanza
dell'universo".
Poiché il denaro è
energia vitale, "se ne blocchiamo la circolazione
con l'unico intento di
tenerlo per noi e custodirlo gelosamente, non
facciamo altro che
ostacolarne il rifluire nella nostra vita: perché
l'energia continui a
giungere a noi, è necessario stimolarne la
circolazione".
Pertanto, le guide New
Age ci invitano a mettere in circolazione i
nostri soldi (ovvero la
nostra energia) per acquistare le cose che ci
piacciono, ma anche per
pagare felicemente conti e bollette, giusta
retribuzione di servizi
che ci sono necessari, o per fare regali agli
altri, senza
preoccuparci di rimanere al verde. Ricordiamoci,
piuttosto, che tutto
ciò che diamo con gioia ci ritorna moltiplicato.
fine elenco
(Giampiero Cara)
Che questo scritto
possa essere utile a molti.
Luigi
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