26 dicembre 2009

E' Natale

Credo che questo messaggio di madre Teresa sia una fonte di meditazione per tutto l’anno.

E' Natale !
E' Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E' Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l'altro.
E' Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E' Natale ogni volta .;
che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.
E' Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E' Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

Madre Teresa di Calcutta


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Luiscer@tiscali.it

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05 novembre 2009

il cloruro di magnesio per la salute

Mi è arrivata questa informazione sul cloruro di magnesio che mi piace condividere con voiIl cloruro di magnesio per la salute

UN RIMEDIO STRAORDINARIO CONTRO IL MALE INCURABILE E ALTRI PROBLEMI.

I campi d'azione
Il magnesio produce l’equilibrio minerale che anima gli organi nell’espletamento delle loro funzioni
catalizzatrici, come i reni, per eliminare l’acido urico nelle artrosi, decalcifica fino alle più sottili
membrane nelle articolazioni e nelle sclerosi calcificate, per evitare infarti purificando il sangue,
rinvigorisce il cervello, restituisce o mantiene la gioventù, fino alla vecchiaia. Il magnesio è di tutti
gli elementi il meno somministrato.

Dopo i 40 anni l’organismo assorbe sempre meno magnesio, producendo vecchiaia e dolori. Perciò
deve essere preso secondo l’età: da 40 a 55 anni mezza dose; da 55 a 70 anni una dose al mattino;
da 70 a 100 anni una dose al mattino e una alla sera.

Attenzione! per le persone che vivono in città con alimentazione di bassa qualità (cibi sofisticati e
confezionati) un po’ di più, mentre per le persone che vivono in campagna, un po’ di meno.

Il magnesio non crea assuefazione, ma al sospenderne l’uso se ne perde il beneficio. Non si potrà
sfuggire completamente a tutte le malattie, i dolori e al naturale decadimento del corpo, ma tutte
queste cose saranno molto più attenuate o addirittura eliminate. La maggioranza, tuttavia, si
lascerà persuadere dalla pigrizia invece di godere di una salute radiosa.

Il Magnesio non è una medicina ma un alimento senza controindicazione ed è compatibile con
qualsiasi cura farmacologica in corso,. La persona adulta ne dovrebbe assumere nei cibi
l’equivalente di 3 dosi e, non riuscendovi, dovrebbe integrarne la dose al di fuori del cibo, per non
ammalarsi. Difficilmente si può oltrepassare il limite di quantità, infatti le dosi indicate per le
persone da 40 a 100 anni sono quelle minime. Prendete la dose per un dolore soltanto e gli
eventuali altri dolori saranno ugualmente guariti perché il sale mette in ordine tutto il corpo.

Le persone ormai senza speranza di guarire dal male detto “becco di pappagallo”, dal male al
nervo sciatico, mali alla colonna vertebrale e calcificazioni, hanno ora una cura efficace,
indolore, semplice e non cara. Allo stesso tempo funziona anche per tutti i dolori causati da
carenza di magnesio trascurata fino all’artrosi.

PREPARAZIONE: Sciogliere 20 grammi di cloruro di magnesio in 1 litro d’acqua. Dopo
aver bene mescolato conservare in un recipiente di vetro (bottiglia) non nella plastica. Una dose
equivale a una tazzina da caffè . Berla al mattino a digiuno.

Prostata: per esempio, un anziano non riusciva ad urinare. La sera in cui doveva operarsi di
prostata gli somministrarono 3 dosi come preparazione. Iniziò subito a migliorare e dopo una
settimana era guarito, senza operazione. Ci sono casi in cui la prostata regredisce, talvolta fino a
ritornare normale: 2 dosi al mattino, 2 dosi al pomeriggio, 2 dosi alla era. Riscontrato il
miglioramento prenderne come prevenzione.

Acciacchi della vecchiaia: rigidezza muscolare, crampi, tremolii, arteriosclerosi, per insufficiente
attività cerebrale: alla sera.. una dose al mattino una dose al pomeriggio e una dose.

Becco di pappagallo, nervo sciatico, artrosi cervicale: L’acido urico si deposita nelle articolazioni
del corpo e in modo visibile nelle dita, che così si gonfiano, e questo perché i reni non funzionano
bene per mancanza di Magnesio.

Cancro: tutti noi ne abbiamo una piccola dose. Si annida nelle cellule mal sviluppate per
mancanza di qualche sostanza (cibi sofisticati) o per la presenza di particolari tossine. Queste
cellule anarchiche non si armonizzano con quelle sane, non servono a nulla, ma sono inoffensive
entro una certa quantità che il magnesio combatte facilmente, rinvigorendo quelle sane.

Purtroppo tutto il processo del cancro, lento, non causa nessun dolore di avviso, così da segnalare
il tumore, che mette da parte i veleni virus molto differenziati, che occupano le cellule sane in
ramificazioni (come il granchio, che in latino si chiama “cancer” = cancro) Così il magnesio può
solamente frenare un po’ il male, non guarire. Ci sono però lievi sintomi: se nel parentado ci sono
stati già casi di cancro, noduli sotto la pelle del seno. Così il magnesio è il miglior preventivo
affinchè il cancro non progredisca e diventi tumore.

Oltre ad evitare alimenti cancerogeni, la cosa più importante è tener presente l’equilibrio minerale
prendendo cloruro di magnesio in dosi di prevenzione: basta che il corpo sia debitamente
mineralizzato per poter vivere liberi da quasi tutti i dolori.

http://italia.hyperbanner.net/index.dbm?main=bnr_codegeniID=8721
La ricetta
Dosi: 20 grammi in 1 litro d’acqua. Bere una tazzina da caffè 3 volte al giorno per una
settimana, poi per 2 volte al giorno per un’altra settimana e poi 1 volta al giorno per sempre!!!

Che questo scritto possa di beneficio per molti.

Luigi
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10 ottobre 2009

Ancora sui fiori di Bach

Mi piace segnalarvi questo scritto sui fiori di Bach apparso recentemente sul sito:
www.spaziosacro.it

Bach è un curatore di anime, i Fiori , i suoi guaritori. Con i suoi rimedi egli intendeva risvegliare vibrazioni ed aprire i nostri canali energetici per
ricevere il nostro Se spirituale, per pervadere la nostra natura con la particolare virtù di cui abbiamo bisogno, attingendola dai FIORI e per comprendere
e superare il difetto che causa dolore e ci scollega con il nostro Se Divino. Il Dottor Bach "scoprì" 38 rimedi floreali più una miscela di 5 fiori adatti
per i casi di emergenza, chiamata "Rescue". I fiori agiscono a livello psico-spirituale, e di conseguenza anche sul piano fisico, poichè siamo Creature
Olistiche. Essi non interferiscono con altre terapie anzi, accelerano il ristabilimento poichè vanno a curare l'origine e non il sintomo della malattia.
Oltre allo studio tradizionale dei FIORI di BACH, abbiamo deciso di utilizzare anche il PRINCIPIO TRANSPERSONALE di R. OROZCO. Lo sperimentiamo quotidianamente
e dona ottimi risultati. E BACH non era nuovo a questo ! Prendiamo le parole di OROZCO per spiegarci meglio:” L'energia è reale, la forma fisica è "relativamente
irreale. Gli stessi principi vibrazionali della mente hanno creato il mondo fisico.

Quindi la mente e la natura sono una cosa sola.
Bach era un esperto nel mettere i principi in relazione tra loro e diceva che ognuno dei Fiori, che lui stesso definì di ordine superiore, equivale esattamente
a un principio di pensiero o di sentimento umano. Per dirla in parole semplici, Bach scoprì che l'energia di ciascuno dei 38 fiori da lui scelti vibrava
allo stesso modo di determinati pensieri o sentimenti!!!!!!!!!!

Bach metteva dunque, in correlazione dei principi: ogni FIORE da lui scoperto, agisce secondo un PRINCIPIO UNIVERSALE. Bach comprese che i fiori agiscono
in modo generico, universale perchè sono principi vibrazionali ampi, e per questo motivo non ne limita l'uso unicamente alla correlazione di manifestazioni
legate alla personalità o al comportamento occasionale, ma lo estende a qualunque manifestazione si verifichi in un organismo vivente, sia che si tratti
di pensiero, comportamento della persona, del movimento delle dita di una mano o di una pianta.

I PRINCIPI TRANSPERSONALI sono tutte le applicazioni floreali che non vengono prescritte a partire da caratteristiche della personalità. Non si dà l'interpretazione
del perchè succede una certa cosa, ma della forma in cui si manifesta, traducendo questa manifestazione in linguaggio floreale.

Il PRINCIPIO TRANSPERSONALE è il modello vibrazionale generico in squilibrio o in disarmonia. Esso non è una alternativa al trattamento floreale convenzionale,
ma il suo completamento.
Infatti se prendiamo il fiore in se, con le sue segnature, possiamo affermare che la sua essenza è di per sè traspersonale , stiamo parlando del suo principio
vibrazionale che agisce indipendentemente dal fatto che lo si assuma, che lo si applichi su di una persona, su un arto, su di un animale o su di una pianta.”

Che questo scritto possa essere utile a molti.

Luigi
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09 ottobre 2009

ancora sui fiori di Bach

Mi piace segnalarvi questo scritto sui fiori di Bach apparso recentemente sul sito:
www.spaziosacro.it

Bach è un curatore di anime, i Fiori , i suoi guaritori. Con i suoi rimedi egli intendeva risvegliare vibrazioni ed aprire i nostri canali energetici per
ricevere il nostro Se spirituale, per pervadere la nostra natura con la particolare virtù di cui abbiamo bisogno, attingendola dai FIORI e per comprendere
e superare il difetto che causa dolore e ci scollega con il nostro Se Divino. Il Dottor Bach "scoprì" 38 rimedi floreali più una miscela di 5 fiori adatti
per i casi di emergenza, chiamata "Rescue". I fiori agiscono a livello psico-spirituale, e di conseguenza anche sul piano fisico, poichè siamo Creature
Olistiche. Essi non interferiscono con altre terapie anzi, accelerano il ristabilimento poichè vanno a curare l'origine e non il sintomo della malattia.
Oltre allo studio tradizionale dei FIORI di BACH, abbiamo deciso di utilizzare anche il PRINCIPIO TRANSPERSONALE di R. OROZCO. Lo sperimentiamo quotidianamente
e dona ottimi risultati. E BACH non era nuovo a questo ! Prendiamo le parole di OROZCO per spiegarci meglio:” L'energia è reale, la forma fisica è "relativamente
irreale. Gli stessi principi vibrazionali della mente hanno creato il mondo fisico.

Quindi la mente e la natura sono una cosa sola.
Bach era un esperto nel mettere i principi in relazione tra loro e diceva che ognuno dei Fiori, che lui stesso definì di ordine superiore, equivale esattamente
a un principio di pensiero o di sentimento umano. Per dirla in parole semplici, Bach scoprì che l'energia di ciascuno dei 38 fiori da lui scelti vibrava
allo stesso modo di determinati pensieri o sentimenti!!!!!!!!!!

Bach metteva dunque, in correlazione dei principi: ogni FIORE da lui scoperto, agisce secondo un PRINCIPIO UNIVERSALE. Bach comprese che i fiori agiscono
in modo generico, universale perchè sono principi vibrazionali ampi, e per questo motivo non ne limita l'uso unicamente alla correlazione di manifestazioni
legate alla personalità o al comportamento occasionale, ma lo estende a qualunque manifestazione si verifichi in un organismo vivente, sia che si tratti
di pensiero, comportamento della persona, del movimento delle dita di una mano o di una pianta.

I PRINCIPI TRANSPERSONALI sono tutte le applicazioni floreali che non vengono prescritte a partire da caratteristiche della personalità. Non si dà l'interpretazione
del perchè succede una certa cosa, ma della forma in cui si manifesta, traducendo questa manifestazione in linguaggio floreale.

Il PRINCIPIO TRANSPERSONALE è il modello vibrazionale generico in squilibrio o in disarmonia. Esso non è una alternativa al trattamento floreale convenzionale,
ma il suo completamento.
Infatti se prendiamo il fiore in se, con le sue segnature, possiamo affermare che la sua essenza è di per sè traspersonale , stiamo parlando del suo principio
vibrazionale che agisce indipendentemente dal fatto che lo si assuma, che lo si applichi su di una persona, su un arto, su di un animale o su di una pianta.”

Che questo scritto possa utile a molti.

Luigi
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05 ottobre 2009

Ascolta

ASCOLTA

Ascolta il brillio della Luna:
nella notte dell'equinozio ti racconta le emozioni delle tenebre.

Ascolta l'energia del sole primaverile:
ti racconta la sorgente della vita.

Ascolta l'impeto del vento che scompiglia i tuoi capelli:
ti racconta poesie lontane.

Ascolta l'azzurro del cielo:
ti porta echi di mondi sconosciuti.

Ascolta il pulsare delle stelle:
ti guida verso nuovi confini.

Ascolta il mutar della forma delle nuvole bianche:
ti permette di conoscere nuove realtà.

Ascolta il profumo della terra:
ti aiuta conoscere le tue radici.

Ascolta il silenzio tra un battito e l'altro del tuo cuore:
ti potrai immergere nel vero Amore.Oggi voglio proporvi una poesie di Anonimo.

Con l'augurio che questo possa essere fonte di meditazione per molti.

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28 agosto 2009

Che cos'è l'Ampelo terapia

Siamoormai prossimi alla vendemmia ed allora voglio proporvi una
terapia che veniva già praticata dalle antiche popolazioni arabe, dagli antichi romani e nell’antica Grecia,: La “cura dell’uva”. Infatti il termine ampeloterapia deriva
dal greco “ampelos” che significa vite.

Ampeloterapia: cura dell'uva
Per “cura dell’uva” non si intende un alto consumo del frutto, ma un programma dietetico nel quale l’uva viene considerata quale rimedio, con azione terapeutica,
quindi ingerita secondo precisi canoni.
E’ importante tener conto delle innumerevoli varietà di uva presenti sul mercato, e delle caratteristiche del terreno nel quale la vite cresce, perché il
contenuto dei principi attivi è condizionato da tali fattori. La cura dell’uva consiste nel nutrirsi degli acini, oppure nel bere esclusivamente il succo,
o ancora nel ricorso ad ambedue le pratiche. Quando si mangia, l’assunzione prevede in media il consumo da 500 grammi sino a 2 chili al giorno, per un
periodo di tre settimane, ma alcuni testi riportano anche 30 giorni.
Gli acini vanno masticati lentamente, ingerendo bucce e semi.

Nei tempi passati l’ampeloterapia si presentava quale metodica terapeutica olistica, difatti
la cura si svolgeva in campagna, e l’uva veniva raccolta al mattino presto, quando era ancora coperta di rugiada. In tal guisa l’ambiente rurale, il clima,
la rugiada e gli effluvi della natura sinergizzavano la sostanza alimentare.

Il frutto contiene numerose sostanze salutari quali: glicidi (glucosio e fruttosio o levulosio) pectina, gallati,
oli eterei aromatici; acidi organici: malico, succinico, salicilico e tartarico; fosforo, calcio, magnesio, rame, manganese, ferro, sodio. Vitamine A,
B1, B2, C e PP.
Nella buccia, flavonoidi, enocianine, tannini e cremortartaro; tali sostanze variano a seconda del colore dell’uva: nelle rosse prevale l’enina, nelle bianche
l’enoflavina. Nella buccia dell’uva sono presenti importanti sostanze con proprietà antiossidanti quali i polifenoli, i flavonoidi e le antocianine. Nei
semi, detti vinaccioli, è presente l’8% di olio (con il 70% di acido linoleico), il 54% di cellulosa, il 31% di acqua, inoltre: amido, tannini e sali minerali.

L’acido linoleico è un acido grasso polinsaturo essenziale, che è presente nell’olio ottenuto per premitura a freddo dei vinaccioli. Il suo consumo è indicato
nelle ipercolesterolemie, ateromatosi, e affezioni cardiovascolari.

di trattamento.
La cura dell’uva è indicata nelle anemie, convalescenze, durante la gravidanza, nell’astenia, nell’artritismo e nella stipsi.

Può servire negli stati febbrili, nei soggetti sofferenti di nefrite, azotemia, edemi, nei disturbi dell’ipertensione, nelle dermatosi. Principali proprietà:
energetica, rimineralizzante, disintossicante (favorisce il drenaggio organico) e diuretica.

Nei soggetti predisposti alla sindrome dell’intestino irritato, è sconsigliato l’ingerimento della buccia e dei vinaccioli, in questi casi si ricorre esclusivamente
al succo, ottenuto da mezzo chilo d’uva e aumentando sino al succo di 3 – 4 chilogrammi al giorno, incrementando gradatamente nell’arco delle tre settimane

Naturalmente queste proposte sono puramente indicative, e questa cura non è consigliabile attuarla in completa sostituzione di altre terapie. E’ sempre preferibile consultare il proprio medico di fiducia.
In ogni caso un po’ di uva in pi+ fa’ nient’altro che bene.


Con l’augurio che questo scritto possa essere utile a molti.

Luigi

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23 agosto 2009

Luce e Buio

In questo periiodo feriale , quando di solito si ha più tempo a disposizione per noi stessi, vi invito trovare anche un po' di tempo per soffermarvi sul brano che segue che potrebbe essere anche un buon argomento per un po' di Meditazione.


Luce e Buio

Attraverso l'esperienza si trascende. Camminando per i vicoli oscuri della vita,
gli occhi si abituano all'oscurità; e anche nell'oscurità si comincia a
distinguere la luce. Cosa c'è di straordinario nel vedere la luce in pieno
giorno? Ma la bellezza della luce è presente anche nella notte più nera; e
quando i tuoi occhi si abituano alle tenebre, riesci a vedere il giorno che vi
si nasconde.

Quando nel cuore della notte scorgi il mattino, sei arrivato.
Quando nel più basso riesci a vedere il più alto,
e anche nell'inferno riesci a trovare il paradiso,
sei diventato un artista della vita.

OSHO - TANTRA, LA COMPRENSIONE SUPREMA

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19 luglio 2009

La programmazione neuro linguistica

Non ho provato direttamente la tecnica, ma mi sembra anche questo metodo una opportunità che valga la pena di sperimentare.
Parte del testo che segue è stato preso da Wikipedia.


La Programmazione Neuro Linguistica

Secondo gli sviluppatori di questa metodologia si tratta di un modello applicativo capace di facilitare il cambiamento, tramite un insieme di tecniche e
strumenti (frutto anche dell'integrazione tra
psicologia, linguistica, cibernetica
e teoria dei sistemi
) relativi alla comunicazione, alla percezione e all’esperienza soggettiva.

L’idea centrale della PNL è che i pensieri, i gesti e le parole dell’individuo interagiscono tra loro nel creare la percezione del mondo. Modificando la
propria visione (detta mappa del mondo, ovvero il sistema di credenze relativo a ciò che è la
realtà
esterna e a ciò che è la realtà interna), la persona può potenziare le proprie percezioni, migliorare le proprie azioni e le proprie performance. La percezione
del mondo e la risposta ad esso possono essere modificate applicando opportune tecniche di cambiamento. La PNL insegna a sviluppare abitudini/reazioni
di successo, amplificando i comportamenti facilitanti/efficaci e diminuendo quelli limitanti/indesiderati. Il cambiamento può avvenire riproducendo con
attenzione i comportamenti e le credenze delle persone di successo (modellamento). La PNL sostiene che le persone possiedono in sé tutte le risorse per
avere successo. Bandler e Grinder scelsero tre terapeuti di successo –
Fritz Perls,
Virginia Satir
e
Milton Erickson
– come modelli ispiratori della PNL. I due studiosi analizzarono gli schemi di comportamento e di pragmatica dell'azione terapeutica dei tre e svilupparono
schemi specifici per la comunicazione in generale, la costruzione della relazione rapport (rapporto empatico positivo) tra soggetto bisognoso di aiuto
e terapeuta e le conseguenze positive in termini di miglioramento personale.

Il nome scelto dai fondatori della disciplina sintetizza queste componenti:

elenco di 3 elementi
• Programmazione: le modalità umane di comportamento sono variabili e si fondano sulla percezione e sull'esperienza individuali. C'è una gamma predefinita
di comportamenti (programmi o schemi), che funzionano in modo inconsapevole ed automatico.
• Neuro: ogni comportamento umano è fatto di processi neurologici. Il
sistema nervoso
riceve stimoli dagli organi di senso (
vista, tatto, udito, olfatto
e gusto
) e li rielabora come percezioni e rappresentazioni.
• Linguistica: i processi mentali umani sono codificati, organizzati e trasformati attraverso il
linguaggio
. Le parole sono ponti che collegano le rappresentazioni interne del mondo con l'esperienza. Il linguaggio è l'espressione individuale della nostra percezione
soggettiva.
fine elenco


Tra i vari argomenti sviluppati:

- Come crearsi nuove opportunità di miglioramento e sviluppo;

- Come identificare le proprie abitudini nocive e sostituirle con buone abitudini;

- Come “innescare” volontariamente sensazioni di piacere, divertimento ed energia in sé e negli altri attraverso la Programmazione Neuro-Linguistica, ed essere
in grado di riattivare quelle sensazioni;

- Come “disinnescare” rapidamente dolore, frustrazione,
sfi ducia, disperazione.


Con l’augurio che questo scritto possa essere di beneficio per molti.

Luigi Cerruti
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03 luglio 2009

Vieni, o madre, vieni!

Offro alla vostra attenzione il brano che segue, che può essere oggetto di meditazione.


VIENI, O MADRE, VIENI!!

Le stelle sono oscurate,
le nubi ricoprono le nubi,
è l'oscurità, vibrante, tonante.
Nel turbinoso ululato del vento
sono trasportati gli spiriti di infinite schiere
di figli della luna,
or ora liberati dalla prigionia,
che divelgono gli alberi dalla terra,
spazzando impetuosamente il proprio cammino.
Il mare si unisce alla lotta,
e scaglia vortici di onde come monti,
per raggiungere il cielo pecioso.
Lampi di livida luce
svelano eserciti di scure ombre
tinte di Morte,
disseminanti pena e dolore,
in una danza di folle letizia.
Vieni, o Madre, vieni!
Poiché Terrore è il Tuo nome,
Morte il Tuo sospiro,
ed ogni Tuo passo
sconvolge e distrugge ogni cosa per sempre.
Tu "Tempo", che tutto distruggi!
Vieni, o Madre, vieni!

Per chi osa adorare il tormento,
ed abbracciare la figura della Morte.
Per chi danza la danza della distruzione,
Per costui viene la Madre.

OM NAMAH SHIVAYA

Luigi

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02 giugno 2009

piramidologia terapeutica

Piramidologia terapeutica

Anche le piramidi possono produrre effetti terapeutici? Forse sì.
La piramide è una costruzione adatta a raccogliere e conservare l’energia vitale, il prana per gli indiani, oppure bioplasma o energia bioradiante o biocosmica,
che circonda tutti gli organismi viventi.
Si dice che alcuni semi di grano trovati nella piramide di Cheope dopo circa 2.500 anni, messi a dimora nel terreno sono germogliati e anche che le bussole degli aerei che sorvolano le piramidi ad alcune centinaia di metri di altezza subiscono interferenze non spiegabili
In oltre, un radiotecnico cecoslovacco, Karel Drbal, negli anni Cinquanta ottenne un brevetto sui modellini in scala della piramide, che avrebbero le proprietà
di affilare le lamette da barba. Secondo Drbal la forma piramidale può accumulare le onde elettromagnetiche, o i raggi cosmici, tanto che i cristalli presenti
sul filo della lametta avrebbero potuto riacquistare la forma originale all’interno della piramide.
La piramide di Cheope si può costruire in scala, in modo da poterla usare comodamente. Le ridotte dimensioni (purché mantengano fedelmente la scala) non
alterano i suoi poteri.

La piramide di Cheope fu costruita in modo tale che, per la posizione del Sole al momento dell’equinozio di primavera, l’ombra della piramide scomparisse
al suo interno, nella sua base, e ricomparisse dopo l’equinozio d’autunno.

La parete meridionale è quasi esattamente parallela all’asse Est-Ovest. La Grande Piramide è orientata verso i punti cardinali con molta precisione.

L’immensa piramide sarebbe una vera e propria centrale energetica.
Il materiale per la costruzione può essere diverso: cartone, carta, rame, pietra dura, legno, stoffa… o anche soltanto dei fili di corda o di metallo tesi,
per delimitare gli angoli e la base.

Ciò che è importante non sono le pareti della piramide, ma gli spigoli, che devono essere molto precisi nelle misure. Esattamente ad un terzo dell’altezza
partendo dalla base, si devono posizionare i vari oggetti da magnetizzare, magari ponendoli su di un piano.

La piramide va poi orientata con un lato rivolto verso il Nord magnetico, da ricercarsi con una bussola.

L’angolo Nord-Est è il punto di maggiore energia positiva, mentre l’angolo Sud-Ovest è il punto di maggiore energia negativa. Fatto curioso, gli animali
posti nella piramide si posizionano nell’angolo Nord-Est, mentre gli insetti cercano a tutti i costi di uscire da essa.


Per la salute le tecniche da usare sono diverse, provare per credere :

elenco di 4 elementi
1. Posizionare la piramide in scala sulla parte da curare (es. metterla su di un braccio per dolori articolari, sulla schiena per dolori lombari, sulla
testa per emicranie…) tenendola sempre orientata verso Nord. La durata dell’applicazione varia dai 15 ai 30 minuti al giorno. Durante l’applicazione il
soggetto dovrà assumere una posizione comoda e rilassata, la stanza deve essere tranquilla e priva di rumori. E’ anche utile fare qualche respirazione
profonda e pensare ad occhi chiusi di trovarsi in un luogo piacevole (mare, campagna, ecc).

2. Posizionare la piramide sotto il letto, sempre orientata verso Nord, in questo caso essa agirà durante il sonno. Serve soprattutto in caso di insonnia.


3. Posizionare all’interno della piramide una fotografia della persona ammalata oppure un foglietto con i dati anagrafici. Questi dovranno restare nella
piramide fino a guarigione avvenuta.

4. Caricamento dell’acqua: mettere un bicchiere di vetro pieno di acqua (meglio se di fonte) dentro la piramide posizionata. Lasciarla per tre ore e berla.
Ripetere tre o quattro volte al giorno. L’acqua caricata di energia, diventa terapeutica.

Con l’augurio che queste informazioni possano essere utili a molti.

Luigi

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fine elenco

18 maggio 2009

le pietre dell'anima

Dopo la breve interruzione della pubblicazione su questo blog, mi piace proporre questo articolo che vi suggerisco come argomento di meditazione..

Le pietre dell'anima

Quell'uomo e quella donna camminano lungo una spiaggia oppure passeggiano, con lentezza, in un sentiero di montagna. A volte il loro sguardo sfugge all'orizzonte e si piega verso terra, attratto da un sasso, da un riflesso sulla pietra, da una strana forma. Il gesto è istintivo: si chinano entrambi, raccolgono quel ciottolo, lo soppesano nella mano. a volte lo lanciano in aria, altre lo lasciano cadere. Capita anche che quella pietra scivoli in tasca e diventi parte di una collezione. Esistono molti collezionisti di pietre. Altre volte non vi è nessuna ragione apparente per questo gesto: è davvero un atto naturale, da istinto profondo. L'uomo e la donna forse non lo sanno ma, in realtà, raccogliendo quel piccolo sasso, ascoltandone il contatto sulla pelle delle dita, stanno cercando qualcosa che hanno dimenticato o perduto. La pietra li sta aiutando a colmare un piccolo vuoto dentro loro stessi: è come se fosse il frammento vitale e immobile di antiche radici. Le pietre sono un mistero. Lo sapevano bene i Greci più antichi: per loro, gli uomini, dopo il diluvio, nacquero dai sassi seminati nelle terre prosciugate da Deucalione. Le pietre dell'antichità sono conoscenze, saggezze, solidità che non potevano essere scalfite. Per molti popoli, dalla preistoria fino al Giappone della ipertecnologia, le pietre sono un anello di comunicazione e di contatto fra lo spirito e la materia. Le volte rocciose delle caverne non sono solo il riparo di pastori spaventati dalla notte o dalla forza della natura: sono la volta celeste che l'uomo vuole osservare. E quest'uomo comincerà a impadronirsi del suo destino quando diventa capace di sfidare la durezza delle pietre. Menhir, Dolmen, Stele perdono la loro natura materiale e si trasformano nei simboli delle religioni, delle credenze, dei culti. La pietra diventa energia, oggetto sacro. Le pietre, erette in ogni angolo della terra, non sono semplici blocchi senza anima, sono frammenti vitali. Attraverso esse lo scultore ha saputo raggiungere lo spirito di quella materia. E' come se vi fosse un gioco di pensieri che riescono a passare dall'uomo alla pietra. E viceversa. I monumenti dell'antichità sfidano le leggi della fisica: è come se fossero meteore cadute dal cielo e sprofondate nella terra. Ecco, le pietre sono un ponte solidissimo fra la materia e lo spirito. Nell'Esodo e nel Deuteronomio è scritto: “levando il tuo scalpello sulla pietra la renderai profana”.

Con l’augurio che questo scritto possa essere di beneficio a molti, vi invito a lasciare i vostri commenti.

Luigi
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20 aprile 2009

saggezza

Oggi voglio proporvi questa breve riflessione.
Parole sante :-))


Brano di Anthony De Mello Brano da: SCOPRI TE STESSO E RIPRENDITI LA VITA (di Anthony De Mello) - Traduzione di Laura Cangemi -
*************** (Quattro passi verso la saggezza)
La prima cosa da fare e' entrare in contatto con i sentimenti negativi di cui non si e' consci. Un sacco di gente ha dei sentimenti negativi, senza rendersi conto di averli. Un sacco di gente e' depressa, senza rendersi conto di esserlo. E' solo entrando in contatto con la gioia che si rende conto di quanto sia stata depressa. Non si puo' affrontare un cancro che non si e' individuato. Non ci si puo' liberare degli insetti nocivi che infestano la propria azienda agricola, se non ci si e' resi conto della loro presenza.La prima cosa da raggiungere e' la consapevolezza dei propri sentimenti negativi. Quali sentimenti negativi? La malinconia, per esempio. Ci si sente malinconici e di cattivo umore. Si prova odio nei confronti di se stessi, o dei sensi di colpa. La vita sembra non avere scopo, ne' senso. Ci si sente feriti, nervosi e tesi. Prima di tutto, entrate in contatto con questi sentimenti.Il secondo passo (si tratta di un programma diviso in quattro fasi) e' capire che il sentimento e' dentro di voi, non nella realta'. E' una cosa talmente evidente, ma le persone lo sanno? Non lo sanno, credetemi. Hanno il master e sono rettori di universita', ma non hanno capito questo. A scuola non mi e' stato insegnato a vivere. Mi e' stato insegnato tutto il resto. Come ha detto qualcuno: "Ho avuto un'ottima istruzione. Mi ci sono voluti degli anni per farmela passare". La spiritualita' e' tutta qui, sapete? Disimparare. Disimparare tutte le scemenze che vi sono state insegnate. I sentimenti negativi sono dentro di voi, non nella realta'. Dunque, smettete di tentare di cambiare la realta'. E' una follia! Smettete di tentare di cambiare l'altro. Sciupiamo le nostre energie e il nostro tempo cercando di cambiare le circostanze esterne, cercando di cambiare il nostro coniuge, il nostro capo, i nostri amici, i nostri nemici e tutti gli altri. Non dobbiamo cambiare nulla. I sentimenti negativi sono dentro di (voi). Nessuna persona al mondo ha il potere di rendervi infelici. Nessun evento al mondo ha il potere di turbarvi o farvi del male. Nessun evento, nessuna condizione, nessuna situazione, nessuna persona. Nessuno vi ha mai detto questo: vi e' sempre stato detto il contrario. Ecco perche' vi trovate nei pasticci, adesso. Ecco perche' siete addormentati. Nessuno ve l'ha mai detto, ma e' evidente. Supponiamo che la pioggia rovini un pic.nic. Chi e' a reagire in modo negativo? La pioggia, o (voi)? E cosa provoca questo sentimento negativo? La pioggia o la vostra reazione? Quando sbattete il ginocchio contro il tavolo, il tavolo sta benissimo. Si occupa di fare quel che dovrebbe - e, cioe', il tavolo. Il dolore e' nel vostro ginocchio, non nel tavolo. I mistici continuano a tentare di farci capire che la realta' va bene cosi' com'e'. La realta' non e' problematica. I problemi esistono soltanto nella mente umana. Anzi, potremmo aggiungere: nella mente umana stupida, addormentata. La realta' non e' problematica. Togliete gli esseri umani da questo pianeta, e la vita continuerebbe, la natura continuerebbe a svilupparsi in tutta la sua bellezza e la sua violenza. Dove starebbe il problema? Nessun problema. Voi avete creato il problema. Voi siete il problema. Vi siete identificati con il "me", ed e' questo il problema. Il sentimento e' dentro di voi, non nella realta'. Terza fase: mai identificarsi con quel sentimento. Non ha niente a che vedere con l'"io". Non definite la vostra essenza in termini di quel sentimento. Non dite: "Sono depresso". Se volete dire: "C'e' depressione" va bene. Se volete dire che c'e' malinconia, va bene. Ma non dite: "Sono malinconico" - perche', in questo modo, vi definite alla luce di quel sentimento. E' questa illusione, e' questo il vostro errore. In questo momento c'e' una depressione, ci sono dei sentimenti feriti, ma cosi' sia, lasciateli stare. Passeranno. Tutto passa, tutto. Le vostre depressioni e le vostre emozioni non hanno niente a che vedere con la felicita'.Quelle sono solo oscillazioni del pendolo. Se cercate eccitazione ed emozioni, preparatevi alla depressione. Volete la vostra droga? Preparatevi ai contraccolpi. Il pendolo oscilla da un estremo all'altro. Questo non ha niente a che vedere con l'"io", ne' con la felicita'. E' il "me". Se ve lo ricorderete, se lo ripeterete a voi stessi un migliaio di volte, se proverete questi tre passi un migliaio di volte, ci arriverete. Magari vi basteranno tre volte, o anche meno. Non lo so: non ci sono regole. Ma fatelo mille volte, e farete la piu' grande scoperta della vostra vita. Al diavolo quelle miniere d'oro in Alaska. Cosa ve ne fareste di quell'oro? Se non si e' felici, non si puo' vivere. Mettiamo che abbiate trovato l'oro. Che importanza ha? Siete un re, una principessa. Siete liberi: non vi importa piu' di essere accettati o respinti, non fa alcuna differenza. Gli psicologi ci spiegano l'importanza del senso di appartenenza. Fandonie! Perche' volete appartenere a qualcuno? Non ha piu' importanza. Un mio amico mi ha detto che c'e' una tribu' africana in cui la pena capitale consiste nell'ostracismo. Se voi foste buttati fuori da New York, o da dovunque abitiate, non per questo morireste. E come mai l'uomo di quella tribu' africana muore? Perche' anche lui e' vittima della comune stupidita' umana. Pensa che non potra' sopravvivere, senza appartenere a qualcosa. Ma non e' necessario appartenere a qualcuno, a qualcosa, o a un gruppo. Non e' nemmeno necessario innamorarsi. Chi ve l'ha detto? E' necessario essere liberi. E' necessario amare. E' tutto qui: questa e' la vostra vera natura.Ma la verita' e' che mi state dicendo che volete essere desiderati. Volete essere applauditi, volete essere attraenti, con tutte le scimmiette che vi corrono dietro. State buttando via la vostra vita. (Svegliatevi)! Non ce n'e' bisogno. Potete essere felici e beati senza tutto questo. La vostra societa' non sara' lieta di sentire quello che ho detto, perche' quando si aprono gli occhi e si capisce questo concetto si diventa spaventosi. Come si puo' controllare una persona cosi'? Non ha bisogno di nessuno, non si sente minacciata dalle critiche, non si cura di quel che pensa o dice la gente di lei. Ha tagliato tutti questi fili: non e' piu' un pupazzo. E' spaventoso. "Dobbiamo liberarcene. Dice la verità.; non ha piu' paura; non e' piu' umano". (Umano!) Guardate! Finalmente un essere umano! Si e' liberato della propria schiavitu', della propria prigione. Nessun evento giustifica un sentimento negativo. Non c'e' situazione al mondo che giustifichi un sentimento negativo. Ecco cosa hanno tentato di dirci, di urlarci i nostri mistici, fino ad avere la voce roca. Ma nessuno ascolta. Il sentimento negativo e' dentro di voi. Nel Bhagavad-Gita, il libro sacro degli induisti, Krishna dice ad Arjuna: "Buttati a capofitto nella battaglia, e tieni il tuo cuore ai piedi di loto del Signore". E' una frase meravigliosa. Non dovete fare nulla per acquisire la felicita'. Il grande Meister Eckhart ha detto con parole superbe: "Dio non si raggiunge attraverso un processo di addizione di qualcosa nell'anima, ma attraverso un processo di sottrazione". Non si deve far nulla per essere liberi. Bisogna abbandonare qualcosa. Allora si e' liberi. Mi viene in mente, a questo proposito un detenuto irlandese che, scavato un tunnel sotto il muro della prigione, riesce a fuggire. Sbuca nel bel mezzo del cortile di una scuola materna, dove stanno giocando dei bambini. Naturalmente, quando emerge dal tunnel, non riesce piu' a trattenersi e inizia a saltare e ballare, gridando: "Sono libero! Finalmente, dopo tre anni, sono libero!". Una bambina, a pochi passi da lui, gli lancia un'occhiata invidiosa e ribatte: "Beato te! A me ne restano altri due da passare qui dentro!". La quarta fase: come si possono cambiare le cose? Come potete cambiare voi stessi? Ci sono molte cose da capire qui, o meglio, una sola cosa che si puo' esprimere in molti modi. Immaginate un paziente che va dal dottore per dirgli di cosa soffre. Il dottore dice: "Bene, ho capito i suoi sintomi. Lo sa cosa faro'? Prescrivero' un farmaco al suo vicino!". Il paziente risponde: "Grazie mille, dottore: mi sento gia' molto meglio". Non e' assurdo? Eppure e' proprio quel che facciamo tutti noi. La persona addormentata pensa sempre che si sentira' meglio se sara' qualcun altro, a cambiare. Si soffre perche' si e' addormentati, pero' si pensa: "Come sarebbe meravigliosa la vita se qualcun altro cambiasse; come sarebbe meravigliosa la vita se il mio vicino cambiasse, mia moglie cambiasse, il mio corpo cambiasse". Vorremmo sempre che fosse qualcun altro a cambiare, in modo da sentirci meglio. Ma vi siete mai accorti che anche se vostra moglie cambia, o vostro marito cambia, su di voi non ha alcun effetto? Siete vulnerabili tanto quanto prima; addormentati tanto quanto prima. Siete voi ad avere bisogno di cambiare, ad aver bisogno della medicina. Continuate a insistere: "Mi sento bene perche' il mondo va bene". (Sbagliato)!" Il mondo va bene perche' io mi sento bene. E' quel che dicono tutti i mistici. (Anthony De Mello)
Con l'augurio che questo brano possa essere utile a molti.
Luigi

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09 aprile 2009

che cos'è il Rebirthing

Il rebirthing è un metodo da me sperimentato direttamente, come diverse delle Terapie Naturali brevemente accennate in questo blog.
E’ un’esperienza che posso definire particolare e che non è stata limitata solo al
momento dell’apprendimento della tecnica, ma che è continuata anche nel tempo.

Come altri metodi terapeutici porta l’individuo ad una maggior conoscenza di se stessi.
Pertanto è un metodo che può accompagnare la crescita di ciascuno, ed è sempre adatto perché cambia con noi e ci sostiene a sentirci sempre più protagonisti
della nostra quotidianità, il tutto in modo semplice e naturale, proprio come il respiro.

Leonard Orr è riconosciuto da tutti come il fondatore del movimento chiamato Rebirthing. Per sua ammissione (“La storia del Rebirthing raccontata dal suo
fondatore”), questa non fu una scoperta improvvisa, ma il risultato di una serie di esperienze e intuizioni. Richiese, infatti, circa tredici anni, anche
se negli anni 1974-75 questo processo subì una decisa accelerazione, giungendo alla primordiale e ortodossa forma di questo metodo.

Leonad Orr ebbe le prime esperienze di respirazione spontanea immerso nell’acqua calda, durante questi momenti sperimentò forti sensazioni fisiche e ebbe
intense reazioni emotive. Spesso queste esperienze facevano riemergere ricordi legati alla nascita. Orr notò che dopo queste respirazioni i ricordi non
si presentavano più e al loro posto c’era un senso di maggior libertà, ecco perché a questo metodo venne assegnato il nome di “Rebirthing”, che letteralmente
significa “rinascita”.
Dopo aver raggiunto una chiara dimestichezza con la respirazione circolare, cominciò a insegnarla ad altri. Così osservò il manifestarsi delle stesse reazioni
da lui provate. Da osservatore si rese conto che i ricordi legati alla nascita e il relativo trauma erano elementi ricorrenti nella maggior parte delle
persone.
Le prime esperienze di Rebirthing vennero effettuate in acqua calda. Orr riteneva, infatti, che questo fosse un elemento fondamentale per far riemergere
i ricordi della nascita. “Le persone, in acqua, venivano a trovarsi in un grembo e istantaneamente regredivano alla loro nascita o a condizioni prenatali
di consapevolezza”. L’acqua aveva una temperatura di circa 38°, simile a quella del corpo umano. In seguito si accorse che alcuni praticanti dovevano essere
allontanati dall’acqua per poter proseguire la propria esperienza, così nacque il Rebirthing “a secco”. Mentre prima le persone si immergevano in acqua
sdraiati sul dorso o a faccia in giù, utilizzando un boccaglio per respirare, ora era sufficiente si sdraiassero su un materassino. In questo caso chi
respirava poteva abbandonarsi alle stesse sensazioni ma in una situazione di maggior sicurezza.
La pratica del Rebirthing
“a secco” dava la possibilità al praticante di far riemergere altri ricordi oltre a quelli legati alla nascita. Si intuì che questa respirazione era in
grado di far rivivere blocchi emotivi ed energetici, permettendo di scioglierli definitivamente.
Nel 1977 Leonadr Orr compì il suo primo viaggio in India dove incontrò uno yogi chiamato Babaji. Quest’ultimo definì il Rebirthing come lo “yoga per gli
occidentali”. L’incontro con Babaji accrebbe l’interesse di Orr per il concetto di immortalità fisica, argomento che lo aveva affascinato fin dal 1962
e che ancor oggi studia e sviluppa di pari passo alla pratica del Rebirthing.
I viaggi che seguirono, uno all’anno circa, ebbero una decisa influenza sull’apparato teorico che propose in seguito e che d’ora in poi trasse alcuni elementi
provenienti dalle tradizioni indiane.
Orr afferma che l’essere umano è afflitto da cinque cause di sofferenza, che egli stesso a definito “i cinque grandi” e che sono:
1 Il trauma di nascita
2. La disapprovazione dei genitori
3. La pulsione di morte
4. Le negatività specifiche
5. Le vite precedenti


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29 marzo 2009

Che cosa sono i fiori di Bach

Credo che sia importante ricordare tra le terapie naturali le scoperte del dott. Bache precisamente riportare alcune informazioni sui Fiori che opportunamente trattati possono essere complementari ad altre terapie .

INTRODUZIONE Ai RIMEDI Dl dott. BACH

Cosa sono i Rimedi di Bach? essi sono un metodo semplice e natu-
rale di cura attraverso l'uso di alcune varietà di fiori selvatici. Que-
sti rimedi, che prendono in considerazione i disordini della perso-
nalità del paziente piuttosto che la singola condizione fisica, furo-
no studiati da Edward Bach negli anni '30.
Nel campo delle cosidette "medicine alternative" vi sono tipi di te-
rapie abbastanza in risonanza con le scoperte del dott. Bach. Tut-
tavia, Š evidente che le scoperte del dott. Bach rappresentano un
approccio nuovo alla medicina, che può essere riassunto così:
non importa di cosa soffra il paziente nel suo corpo (sia asma o piede
d'atleta) la causa prima di tale condizione potrà essere estirpata se
si potrà risalire e riequilibrare il disequilibrio che è nella psiche del
paziente.
Un esempio dimostrerà come ciò si applichi in pratica.
Si supponga che due persone, senza alcuna relazione tra loro, rice-
vano entrambe uno shock profondo. Una di esse viene coinvolta
ad esempio, in un incidente automobilistico, in cui riceve una vio-
lenta scossa senza però riportare contusioni fisiche. Nelle settimane successive all'incidente si lamenterà di costanti mal di testa e
nausea. La seconda persona di questo esempio, invece, è un banchiere che ha subìto un improvviso dissesto della sua fortuna fi-
nanziaria, a tale notizia ha un attacco cardiaco che gli comporta la
paralisi parziale del suo braccio destro. I trattamenti che potrebbero essere somministrati in questi due stati fisici sono completa-
mente diversi ma se si desidera curare lo stato psicologico dei due
pazienti si deve risalire al fatto che entrambi soffrono le conseguenze di uno shock, che si è manifestato in due diversi stati fisici.
Seguendo il metodo del dott. Bach si inizierà col prescrivere per
entrambi Star of Bethlehem: il rimedio per tutte le alterazioni, inci-
denti, dispiaceri ed emozioni improvvise. Quando lo shock sarà
neutralizzato, la manifestazione fisica si modificherà e scomparirà.
Allo stesso modo la persona che soffre di gelosia o paura, o di risentimento o autocommiserazione, potrà manifestare questo stato
psicologico in una molteplicità di alterazioni fisiche. La gelosia
può diventare la causa di base per lo sviluppo di un cancro o di una
pleurite, la autocommiserazione può generare dolori di schiena o
di testa. Non è così tanto il dolore fisico quanto lo stato psicologico, che deve essere trattato.

Breve biografia
Edward Bach nasce il 24/9/1886 in una famiglia della borghesia produttiva gallese. Si laurea prima a Birmingham poi a Londra ove inizia la pratica medica. I pazienti aumentano ma egli si sente sempre più insoddisfatto dei risultati delle sue cure.
E soprattutto insoddisfatto di come la medicina che gli è stata in-
segnata presti troppa poca attenzione allo studio della personalità
degli ammalati, concentrando tutto sul corpo fisico. Tanto più che
nota (e questo sarà fondamentale in seguito) come una stessa terapia non sempre cura gli stessi sintomi in ogni paziente; anzi, in
una stessa sintomatologia dando lo stesso rimedio, si hanno molti
tipi di reazioni diverse. D' altra parte osserva come pazienti con carattere e personalità simile spesso reagiscono allo stesso modo.
Insomma la personalità individuale è di gran lunga più importante
dei sintomi fisici per la cura della malattia.
Tutto ciò lo spinge a cercare altri metodi di cura e si avvicina alla
Scuola Immunologica; diviene assistente batteriologo nell'University College Hospital ove ottiene brillanti risultati di ricerca scientifica.
Ma la sua visione del rapporto medico-malato-malattia non poteva
che farlo approdare alla omeopatia. Nel 1919 entra nel London
Homoeopathic Hospital.
Anche alla grande Scuola Hahnemanniana Bach d… un suo impor-
tante contributo personale. Interpretando i suoi lavori di ricerca di
batteriologia in chiave omeopatica introduce 7 nuovi importanti
nosodi. In sostanza classifica i numerosi batteri intestinali in grup-
pi a seconda della loro azione fermentativa; ricava così sette grup-
pi di nosodi conosciuti come i nosodi di Bach:
Bacterius proteus
Bacterius dysentery
Bacterius Morgan
Bacterius Faekals aikalagenes
Bacterius Coli mutabile
Bacterius Gaertner
Bacterius N. 7
Questo contributo lo rende uno dei più apprezzati membri della So-
cietà omeopatica inglese; numerosi sono i suoi interventi a Con-
gressi e sul "British Homoeopathic Journal". In particolare è da
ricordare un suo intervento al congresso della Società Omeopatica
britannica nel 1928 ("La riscoperta della Psora"*) ove fa interes-
santi colleganze tra la Psora descritta da Hahnemann e la tossico-
si intestinale.
* Pubblicato sul British Homoeopathic Journal del gennaio 1929.
2
La sua ansia di ricerca lo spinge ad abbandonare la pratica omeo-
patica convinto di trovarsi vicino alla individuazione di un metodo
di cura da lui sempre agognato, un metodo facile e definitivo repe-
ribile nel regno naturale che non abbisogni nemmeno del medium
del medico.
Giunge così alla convinzione che ciò che caratterizza i disordini fi-
sici della gente non è tanto il tipo di disturbo o il sintomo quanto
essenzialmente la condizione psicologica che lo ha creato. Dopo
studi e ricerche di diversi anni egli fu in grado di riconoscere que-
ste condizioni psicologiche e di trovare per ciascuna di esse il ri-
medio appropriato. Egli sosteneva che sebbene vi siano migliaia di
sfumature nelle malattie fisiche le cause psicologiche sono relati-
vamente poche. I Rimedi di Bach riconoscono 38 condizioni cia-
scuna associata ad un preciso stato che causa squilibrio della psi-
che.
I rimedi dai fiori
Questi rimedi sono classificati secondo alcuni tipi di sentimenti:
- rimedi per insufficiente interesse delle circostanze presenti
- rimedi per la solitudine
- rimedi per chi è iperinfluenzabile e sensibile
- rimedi per sconforto e scoraggiamento
- rimedi per l'eccessiva cura del benessere degli altri
- rimedi per la paura
- rimedi per l'incertezza.
I rimedi prendono il nome dal fiore che li origina.
Ciascun gruppo copre una gamma di stati mentali ed emotivi. Per
esempio la paura va dal terrore (Rock Rose), alla sensazione di pau-
ra dell'altezza o degli animali (Mimulus), all'ansiet… per sfortune
previste per gli altri (Red Chestnut). I rimedi per lo scoraggiamento
e lo sconforto variano dalla sensazione di inadeguatezza (Larch) al
rimedio che aiuta quando si Š in quel momento di "notte scura
dell'anima", di melanconia (Sweet Chestnut).
Egli arrivò a questa classificazione dalla attenta osservazione del-
la natura umana e più specificamente dalla osservazione del modo
in cui le differenti persone reagiscono alla sofferenza di una malat-
tia o sotto stress.
Vi sono due tipi di rimedi: i Rimedi di Tipo che sono in relazione con
il tipo caratteristico di personalità e i Rimedi di Aiuto che sono da re-
lazionare allo stato transitorio della psiche. Questi ultimi descrivo-
no condizioni che non sono l'essenza del carattere di una persona
ma che lo hanno influenzato fortemente. Così Gorse che
è caratteristico della sfiducia e della disperazione non può essere
considerato un Rimedio di Tipo ma può essere la condizione che
3
pervade la psiche in quel determinato momento. Similmente Wild
Rose, il rimedio per l'apatia e la rassegnazione senza volontà, rap-
presenta uno stato in cui si può cadere sebbene non sia caratteri-
stico di quella determinata natura.
I 38 rimedi furono scoperti da Bach con l'intuizione e la sofferenza.
Egli era un uomo straordinariamente sensitivo ed una volta scoper-
ta la condizione che desiderava guarire era in grado di sentire il ri-
medio appropriato.
Molti degli stati per i quali avrebbe trovato il rimedio più tardi, era-
no stati sperimentati da lui stesso con intensa sofferenza sia fisica
che psichica. Questa sofferenza personale lo condusse prematura-
mente alla morte nel 1936, a 50 anni.
La sua ricerca era spinta dalla certezza mistica che il Creatore do-
veva aver fornito alla natura stessa dei mezzi semplici e facilmente
utilizzabili per curare l'uomo.
Il messaggio lasciatoci da Bach và però al di là dei 38 rimedi da lui
identificati ma dovrebbe spingerci a proseguire nel suo tipo di ri-
cerca e sperimentare altri fiori per il trattamento di specifici stati
psicologici.
Secondo Bach non è nella pianta che si trova la qualità guaritrice
ma nel fiore che manifesta una forma più sottile di energia vitale.
Questa "energia" è estratta in modo estremamente accorto e sem-
plice. Un contenitore in vetro sottile viene riempito di acqua pura.
Fiori in quantità sufficiente e al massimo della fioritura vengono
raccolti e lasciati galleggiare sull'acqua fino a coprirne la superfi-
cie. Il contenitore viene lasciato al sole per 3-4 ore o meno se i boc-
cioli danno segni di sbiadimento. I fiori vengono ora rimossi e il li-
quido Š versato in contenitore con un pari volume di brandy che ha
la funzione di conservante.
Alcuni rimedi come Chestnut Bud e Willow non possono essere
preparati in questo modo ma vengono ottenuti con l'ebollizione.
Per questi rimedi le parti selezionate sono messe a bollire per 30
minuti in acqua pura, filtrati e il ricavato viene conservato come de-
scritto precedentemente.
Attraverso un processo di diluizione si ottengono così i vari rimedi
che sono disponibili in flaconi da 10 ml.
Per quanto riguarda la somministrazione si può procedere in due
modi:
1. Versare due gocce del flacone del rimedio o di ciascuno dei ri-
medi scelti in un flacone di 30 ml. di acqua minerale naturale
eventualmente con due cucchiaini di brandy come conservan-
te. Questa Š la soluzione dalla quale il paziente prende la dose
giornaliera che consiste in 4 gocce 4 volte al giorno, per un pe-
riodo di tempo che varia da poche settimane a 2 mesi, da versa-
re in un bicchiere d'acqua o direttamente sotto la lingua.
Questo è il procedimento suggerito dal Dr. Bach.
4
2. Oggi c'è la tendenza a seguire un procedimento più pratico: dal
flacone di 10 ml. si versano ogni giorno 2 gocce direttamente in
un bicchiere d'acqua minerale naturale da bere durante la gior-
nata possibilmente in 4 riprese uniformemente intervallate,
ugualmente per un periodo di tempo che può variare da poche
settimane a due mesi.
A questo punto molti si chiederanno: ma questi rimedi funzionano?
Gli innumerevoli casi in cui i rimedi di Bach hanno avuto successo
testimoniano in senso senz'altro affermativo ed al dubbio se i suc-
cessi non siano dovuti ad un effetto placebo ci si può rispondere
provando Rescue Remedy sulle piante e sui fiori di casa.
Sul come agiscano è difficile rispondere in modo per tutti convin-
cente e si entra in una problematica simile all'efficacia dei farmaci
omeopatici. Sotto l'aspetto legale in Inghilterra sono considerati ri-
medi omeopatici ma sarebbe interessante soffermarsi sulle analo-
gie e differenze di preparazione e di efficacia col rimedio omeopati-
co. In sostanza il rimedio di Bach viene preparato attraverso un
processo di diluizione mentre la dinamizzazione non viene effet-
tuata. L'effetto dei rimedi di Bach inoltre sembra avvertirsi a tempi
più lunghi. I primi benefici si hanno, salvo alcune eccezioni in cui
l'effetto Š immediato, quindici giorni, tre settimane dall'inizio della
cura e ciò potrebbe dipendere dal fatto che si agisce ad un livello,
per così dire, di sottile cronicismo, di essenza caratteriale.
Poichè non vi possono essere effetti negativi da una errata diagno-
si, il sistema possiede un meccanismo di autocontrollo per evitare
disgrazie. Se scegliamo il rimedio errato semplicemente non curia-
mo il problema psicologico. Esperienza porta accuratezza e l'accu-
ratezza sveltisce il processo di guarigione.
In concreto è necessario che prima riconosciamo il rimedio di tipo
e poi i rimedi che agiscono sullo stato transitorio presente.

Con l’augurio che queste informazioni possano essere utili a molti, vi invito a lasciare i vostri commenti.

Luigi

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18 marzo 2009

...Anche la medicina Tibetana

Riporto qui di seguito uno scritto del Dalai Lama sul quale vi invito a meditare per comprendere meglio ove potrebbero risiedere le cause di alcune malattie

"Noi tutti desideriamo la felicità e non vogliamo soffrire. Dal momento che lo scopo della vita è quello di essere felici è importante scoprire quanto ci procurerà il massimo grado di felicità. Piacevole o dolorosa che sia, la nostra esperienza è al contempo mentale e fisica. Su molti di noi, generalmente, è la mente a esercitare la maggiore influenza ed è per questo che è estremamente utile conquistare la pace mentale.
Sebbene il progresso materiale sia importante per la crescita dell’u­manità, se prestiamo troppa attenzione alle circostanze e trascuriamo il nostro sviluppo interiore, questo squilibrio creerà dei problemi. La chiave è la pace interiore: se avremo la pace interiore saremo in grado di affrontare ogni situazione con calma e ragionevolezza. Senza pace interiore, a prescindere da quanto confortevole sia la nostra vita, è pos­sibile che continuiamo a essere preoccupati, turbati o infelici per via delle circostanze. Quando abbiamo la pace interiore, possiamo essere in pace con coloro che ci stanno intorno. Quando la nostra comunità è in pace può condividere questa pace con le comunità vicine e così via. Quando amiamo gli altri e siamo gentili con loro non solo li facciamo sentire amati e accuditi ma facciamo crescere in noi felicità e pace.
Come buddhista ho imparato che a minacciare la nostra pace inte­riore sono soprattutto quelle che noi chiamiamo emozioni disturbanti.
Tutti quei pensieri, emozioni ed eventi mentali che riflettono uno stato mentale negativo o non compassionevole minano inevitabilmen­te la nostra pace interiore. Tutti i pensieri e le emozioni negativi, come l’odio, la rabbia, l’orgoglio, la lascivia, la brama, l’invidia e così via, di­sturbano il nostro equilibrio interiore e hanno anche ripercussioni sul-
la nostra salute fisica. La medicina tibetana da tempo considera i di­sturbi mentali ed emotivi come causa di molte malattie, cancro incluso. E anche in Occidente un numero sempre più ampio di scienziati e me­dici condivide questo punto di vista.
Sono proprio le emozioni disturbanti l’origine di una condotta im­morale e sono loro le responsabili dell’ansia, della depressione, della confusione e dello stress, ormai una costante della nostra vita.
E tuttavia, dal momento che spesso non siamo in grado di ricono­scere il loro potenziale distruttivo, non vediamo la necessità di contra­starle.

Dalai Lama

Che questo scritto possa essere di beneficio a molti.
Luigi

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12 marzo 2009

Lentamente muore chi...

Oggi mi è gradito intercalare gli articoli sulle Terapie Naturali con una poesia di Pablo Neruda, in quanto ritengo che solo con qualche cambiamento nelle nostre abitudini riusciamo ottenere veramente risultati positivi anche delle condizioni della nostra salute psico-fisica.

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno
gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e non cambia
colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e
i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che
fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi
non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor
proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della
propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa
domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

Pablo Neruda

Con l'auspicio che questo scritto possa essere utile a molti, vi invito a lasciare i vostri commenti.

Luigi

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24 febbraio 2009

Che cos'è l'Euritmia

Oggi vi voglio proporre una delle tante metodologie curative indicate dalla medicina Antroposofica di R. Steiner: “l’EURITMIA terapeutica”.

L'Euritmia fa parte delle metodologie introdotte da Rudolf Steiner nell'ambito della medicina antroposofica e come tale contribuisce alla creazione di un
equilibrio tra le tre facoltà dell'anima umana: pensare, sentire, volere.
L'Euritmia è stata definita dallo stesso Steiner "parola e canto visibili" in quanto utilizza il movimento per esprimere parole, suoni e musica. I movimenti
compiuti dalla laringe durante la fonazione vengono resi visibili dal movimento del corpo e il contenuto del linguaggio si trasforma nel gesto euritmico
che ha una profonda influenza sull'anima.

Perché praticarla
L'Euritmia ha tre aree di applicazioni principali: l'area artistica, l'area pedagogica che sostiene la formazione dell'individuo in tutte le sue fasi evolutive
e l'area terapeutica che si accompagna ai trattamenti medici nella cura delle malattie. Viene usata soprattutto per le malattie degli organi interni, dell'apparato
locomotore, per i disturbi della vista, dell'udito e del linguaggio.

Le origini
L'Euritmia fa capo alla medicina antroposofica, sviluppata agli inizi del ‘900 dal filosofo austriaco Rudolf Steiner. Il movimento si rifà a una concezione
spirituale dell'essere umano, considerato la massima espressione di un processo evolutivo cosmico. Steiner applicò i principi dell'antroposofia in diversi
campi d'attività, tra cui la medicina.

L'euritmia curativa
L’euritmia curativa è una terapia di movimento, nata come particolare sviluppo dell’arte dell’euritmia.
Nell’euritmia viene data espressione artistica, mediante movimenti dell’uomo intero, alle leggi interiori proprie del linguaggio e dei suoni musicali.
Nell’euritmia curativa questi movimenti vengono modificati in modo da agire su colui che li esegue e da attivare le forze che stanno a fondamento della
formazione e del funzionamento dell’organismo.
L’euritmia curativa è una forma di terapia che integra il trattamento medico. Viene usata soprattutto , come è già stato scritto sopra,per le malattie degli organi interni, dell’apparato
locomotore, per i disturbi della vista, dell’udito e del linguaggio.
Il medico curante prescrive gli esercizi di euritmia curativa in base alla diagnosi che è stato in grado di formulare: l’esecuzione degli esercizi è in
genere affidata a terapisti appositamente qualificati che hanno frequentato dei corsi di formazione di durata quinquennale.
Si è mostrata particolarmente efficace nel favorire lo sviluppo dei bambini handicappati.
Decisiva per il risultato del trattamento non è solo la modalità con cui i singoli movimenti vengono eseguiti, ma anche e soprattutto l’intensità con cui
il paziente si sforza di eseguirli correttamente. Si tratta infatti di una forma di terapia che fa grande appello all’attività propria del paziente, coinvolgendolo
maggiormente nel processo terapeutico e cercando di mobilizzarne le forze di guarigione interne.
Con l’augurio che anche questo scritto possa essere utile a molti, vi invito a lasciare i vostri commenti.
Luigi

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15 febbraio 2009

La cromoterapia

Oggi voglio richiamare la vostra attenzione sull’importanza dei colori,in quanto anch’essi, come tutto quello che ci circonda, hanno una certa freguenza vibratoria che a volte se sfruttata correttamente può diventare una forma di terapia complementare ad altri TRATTAMENTI:

LA CROMOTERAPIA

La cromoterapia ha origini antichissime, poiché le medicine tradizionali hanno sempre attribuito grande importanza all’influenza dei colori sulla salute
e sullo stato d’animo dell’uomo.
Egizi, Romani e Greci praticavano l’elioterapia (esposizione alla luce solare diretta) per la cura di diversi disturbi.
In India la medicina ayurvedica ha sempre tenuto conto di come i colori influenzino l’equilibrio dei chakra, i centri di energia sottile che vengono associati
alle principali ghiandole del corpo.
Anche i Cinesi affidavano il proprio benessere fisico all’azione delle varie tinte: il colore giallo serviva a rimettere in sesto l’intestino, il violetto
ad arginare gli attacchi epilettici. In Cina, addirittura, le finestre della camera del paziente venivano coperte con teli di colore adeguato e il malato
doveva indossare indumenti della stessa tinta. Negli ultimi anni la cromoterapia ha avuto un notevole sviluppo grazie ai numerosi studi scientifici che
evidenziano l’influenza dei colori sul sistema nervoso, immunitario e metabolico.

La cromoterapia è una medicina integrativa (si integra facilmente ad altre terapie o trattamenti per potenziarne il risultato) che usa i colori per aiutare
il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio. I colori possono essere assorbiti dal nostro organismo in diversi modi:

- attraverso le irradiazioni luminose fatte con speciali apparecchiature e filtri;
- attraverso gli alimenti, ossia mangiando cibi con il loro colore naturale;
- attraverso la luce solare poiché questa luce racchiude nel suo spettro tutti i colori;
- attraverso l’acqua solarizzata, ossia irradiata con un’irradiazione luminosa di un preciso colore che la carica di quella energia;
- attraverso gli abiti,
- attraverso il bagno, quindi con acque colorate con essenze naturali o luci speciali;
- attraverso la meditazione, seguendo precise tecniche;
- attraverso la visualizzazione e la respirazione;
- attraverso il massaggio con speciali prodotti e pigmenti colorati.

Essa consiste nell’utilizzazione dell’energia delle onde elettromagnetiche della luce che, all’interno di una precisa lunghezza d’onda, penetra nei tessuti
creando le condizioni di interagire con le cellule ripristinando l’equilibrio elettrico e chimico dell’omeostasi cellulare migliorandone le funzioni biologiche.
Anche questa cromoterapia non cura i sintomi ma scende alle radici dello squilibrio e non lascia, come alcuni farmaci, residui dannosi che il corpo deve
faticosamente eliminare. Non ci si deve stupire di fronte al fatto che le irradiazioni colorate agiscono sui nostri stati emotivi, sull’andamento del nostro
stato psichico e sul nostro corpo favorendo così l’equilibrio e il benessere fisico.
Proprio per questi motivi sempre più ricercatori e medici si stanno concentrando nello studio della cromoterapia e sempre più persone stanno ottenendo
dei concreti e visibili benefici.
Anche secondo Christa Muths, esperta cromoterapeuta tedesca, i colori sono forza vitale e fonte di energia, se ne usufruiamo nel modo giusto. Le irradiazioni
con fasci di luce colorata, quindi, sono in grado di stimolare la formazione delle cellule del corpo e influire su nervi e organi.

Per quanto riguarda le tecniche per lavorare con questa tipologia di cromoterapia possiamo annoverare:
1. la cromoterapia classica che consiste nell’irradiare con uno specifico colore e per un determinato periodo di tempo le zone del corpo interessate dal
disturbo o quelle riflesse;
2. la cromopuntura che consiste nel concentrare l’irradiazione sui punti energetici del corpo ossia quelli più ricettivi (meridiani, chakras);
3. “bagno” di colori e di luce che consiste nell’irradiare con uno specifico colore e per un determinato periodo di tempo tutto il corpo al fine di determinare
una completa rigenerazione cellulare;
4. bagno cromatico di acqua che consiste nell’eseguire un vero e proprio bagno con l’acqua che viene irradiata con uno specifico colore, e quindi caricata
di una precisa energia, per un determinato periodo di tempo;
5. l’acqua solarizzata che consiste nell’irradiare dell’acqua naturale, posta su un contenitore di vetro bianco, per un determinato periodo con un specifico
colore per poi berla;
6. alimenti o abiti energizzati: irradiare degli alimenti o dei panni con un specifico colore per un determinato periodo di tempo rispettivamente per mangiarli
o per indossarli.

Entreremo prossimamente nei dettagli di questo metodo in quanto quotidianamente siamo immersi nel colore ed a volte non ci spieghiamo perché abbiamo particolari sensazioni di benessere o di disagio che potrebbero essere causati anche dai colori che ci circondano o che addirittura indossiamo.

Luigi
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25 gennaio 2009

respirazione e salute

L’importanza della respirazione.
Vi invito a soffermarvi sulle seguenti considerazioni relative alll’importanza che l’uomo attribuisce al Mangiare, al Bere ed al Respirare.
Di solito l’essere umano presta molta attenzione in primo luogo al Mangiare, mentre mette in secondo ordine il Bere pur essendo il corpo costituito per circa il 70 per cento di liquidi,ma alla respirazione quanto ci pensa? Quasi mai o ben poco.
Eppure se prestiamo attenzione a quanto tempo l’uomo può vivere senza nutrimento possiamo osservare che la durata di un digiuno in condizioni forzate può durare anche almeno dieci giorni, (anche se si sono riscontrate situazioni in cui il digiuno è durato anche ben oltre).
Quanto tempo può stare senza bere?Forse tre o quattro giorni.
Invece provate pensare quanto tempo può restare senza respirare; forse tre minuti o poco più.
Lascio a voi trarre la conclusione.
Infine, proviamo prestare attenzione sul volume quantitativo di informazioni che ogni giorno ci assalgono con la pubblicità riguardante il cibo e le bevande e proviamo scorgere se mai è possibile qualche messaggio sull’importanza della respirazione.
In oltre, esistono alcuni corsi universitari che propongono lo studio scentifico della nutrizione,ma non ho mai sentito nessun corso che insegni il modo corretto di respirare
Prossimamente proveremo approfondire questo argomento analizzandolo da diversi punti di vista.
Per il momento vi propongo uno stralcio dal libro di Yogi Ramachraka
RESPIRAZIONE E SALUTE.

respirare È vivere
La vita dipende quasi esclusivamente dall’atto del respirare.
Il respirare è vita, e malgrado alcuni disaccordi circa particolari di teoria e terminologia, sia gli occidentali che gli orientali ammettono la validità di questi principi fondamentali.
Respirare è vivere e non vi può esser vita senza respirare: non solo gli animali superiori basano la vita su questo atto, ma anche le forme più elementari, come le piante, debbono all’aria la loro esistenza.
Il bambino inspira profondamente; ritiene l’aria per un momento per poi esalarla in un vagito e così ha inizio la vita.
Il vecchio emette un debole sospiro, cessa di respirare e così la vita ha termine.
La respirazione si deve considerare la più importante funzione del corpo, poiché da essa dipendono tutte le altre. L’uomo infatti può vivere per un certo tempo senza mangiare o senza bere, ma senza respirare la sua esistenza durerà solo pochi minuti.
Ma se il vivere dipende dal respirare, per una vitalità perfetta e l’immunità alle malattie è necessario un corretto uso della respirazione; infatti un controllo intelligente di essa prolunga la nostra vita e la nostra resistenza, mentre una respirazione disordinata avvilisce la nostra vitalità e favorisce tutti i processi infettivi.
L’uomo, che nel suo stato naturale respirava secondo natura allo stesso modo di un animale o di un bambino, ora ha subito l’influenza negativa della civiltà, contraendo abitudini dannose nel camminare, nel fermarsi ed in tutto ciò che implica il lavoro del corpo, ed è stato privato della respirazione corretta e naturale.
Ha pagato alla civiltà un prezzo molto alto: mentre il "selvaggio" ancor oggi respira naturalmente, quando non abbia avuto contatti con l’uomo civilizzato e le sue abitudini.
I risultati di questa acquisita "civiltà" si possono osservare nei toraci ristretti degli uomini di oggi, nella loro precoce decadenza, nello spaventoso aumento delle malattie degli organi respiratori.
Alcuni studiosi hanno accertato che una sola generazione in grado di respirare correttamente, potrebbe rigenerare la razza e sconfiggere le malattie.
Gli studiosi orientali e quelli occidentali concordano nel riconoscere una relazione tra respirazione e salute; ma i maestri d’Oriente non si fermano a questa verità, e ne affermano un’altra: da una respirazione corretta può arrivare, oltre l’immediato beneficio fisico, un aumento delle capacità mentali dell’uomo, la sua felicità, il dominio di sé stesso, ed infine il suo progresso spirituale. Su questa scienza sono state fondate molte scuole di filosofia orientale, ed i popoli occidentali, se sapranno unire il loro spirito pratico a questi insegnamenti, riusciranno ad avere grandi risultati in questo campo scientifico.

Lo yogi pratica una serie di esercizi per mezzo dei quali egli ottiene il controllo completo del proprio corpo, e che gli danno la capacità di inviare a qualunque organo o parte del corpo, una maggiore corrente di forza vitale o prana.
Egli sa tutto ciò che il fratello occidentale conosce sugli effetti fisiologici della respirazione naturale, ma sa anche che nell’aria non vi è solamente semplice ossigeno, azoto ed anidride carbonica, e che l’ossigenazione del sangue non è il solo fenomeno prodotto dalla respirazione.
Egli conosce il valore del prana che i fratelli d’Occidente ignorano.
Egli sa mettersi in vibrazione armonica con la natura per mezzo di una semplice respirazione ritmica; sa usare questa grande fonte di energia che è la natura, e sa quali effetti ha essa sul suo corpo e sulla mente; sa che controllando la respirazione può guarire sé stesso e gli altri e far scomparire i timori, le preoccupazioni e gli istinti.

Con l’augurio che questo scritto sia di beneficio per molti.
Sono sempre graditi vostri commenti.

Luigi
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19 gennaio 2009

Checos'è il Reiki

Vi voglio presentare , se pur succintamente, una tecnica di guarigione naturale molto semplice riscoperta intorno alla fine del secolo scorso da un monaco giapponese Mikao Usui: il REIKI.


Il "REIKI" agisce attraverso la trasmissione dell'energia, contemporaneamente
sul piano fisico, psichico ed esperienziale.
Il processo di guarigione che viene attivato risolve i problemi alla radice, agendo sulle cause e non sui sintomi che vengono considerati piuttosto una
risposta ad una difficoltà di adattamento alla realtà.
Il "REIKI" rappresenta un approccio globale alla malattia paragonabile a quello dell'omeopatia. L'energia canalizzata attraverso le mani di chi pratica
il "REIKI" fluisce spontaneamente nel corpo del paziente nei punti nei quali è maggiormente necessaria; a trarne beneficio è quindi prima di tutto il corpo
che viene educato a rispondere prontamente al processo di guarigione e. in secondo luogo, la sfera psichica che viene armonizzata attraverso l'espressione
di qualità quali l'amore, la creatività e l'intuito.
Il Dott. Usui giunse all'attuale codifica delle tecniche "REIKI" dopo lunghi anni di studi e ricerche sul fenomeno della guarigione nelle diverse culture
dell'antichità. Le sue ricerche, culminate in un'intensa esperienza di illuminazione vissuta su una delle montagne sacre del Giappone, diedero origine
alle regole del "REIKI". Da allora il sistema di guarigione naturale ritrovato da Usui viene insegnato in tutto il mondo da Maestri di Reiki che vengono
istruiti nel rispetto delle antiche tradizioni e che scelgono di dedicare la loro esistenza alla crescita interiore, alla pratica dell'insegnamento e della guarigione,
al di fuori e al di là di qualsiasi dogma o credo costituito.

Forse qualcuno di voi ha avuto modo di sperimentarlo. Sarebbe interessante conoscere il vostro parere.

Luigi

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11 gennaio 2009

L'Acqua Diamante

Nel Post precedente si è scritto dell’acqua di Masaru Emoto. Oggi, invece, vi voglio proporre uno stralcio di un libro di Joël Ducatillon, lo scopritore dell’acqua Diamante, anche perché nel suo libro cita l’acqua di Masaru.


Conferenza dell’11 agosto 2001

Buon giorno, vi parlerò dell’acqua diamante. Quali sono
le persone qui presenti che hanno già l’acqua diamante, e che già l’utilizzano? Ah, siete numerosi, grazie. In questa conferenza, io comincerò a spiegare la cronistoria, come questa storia mi è arrivata. D’altronde essa non è finita, perché vi saranno altre scoperte, altre cose che arriveranno più tardi, ed io vi mostrerò anche che non è necessario essere usciti dalla Sorbonne o da Oxford per fare delle cose interessanti in questa nuova coscienza.
Il mio nome è Joël Ducatillon. Sono Francese. Ho qui al mio fianco Maria, che è Spagnola, e che mi
accompagna molto in questo lavoro. E’ un sostegno femminile ed una gran collaboratrice, che mi permette di avere un equilibrio in questa ricerca.

Una trentina d’anni fa, il mio primo mestiere era di musicista e pianista professionale. Non ero un Chopin, ero un pianista di jazz, di varietà, e quella era la mia professione. Già in quell’epoca non mettevo mai l’accento sulla riuscita sociale, o su uno scenario del tipo: casa, pensione, assicurazione sociale. Ciò non mi ha mai interessato. La principale domanda che mi ha sempre tormentato nella vita e che mi ha condotto verso questo percorso, è: chi sono e perché sono qui? Sono semplicemente una bistecca che passeggia su un ciottolo che passeggia nel Cosmo? Ecco le domande un po’ aspre che talvolta mi ponevo, che mi tormentavano e mi rendevano infelice.

Più tardi, ho frequentato dei corsi di naturopatia a Parigi, perché proprio sentivo che là, a livello medico, vi erano delle cose incomplete. Poi, come naturopata, mi sono installato nel nord della Francia, nella regione di Lille. In quel luogo ho imparato molto con le persone che venivano a consultarmi. Ho imparato a poco a poco, nel corso di migliaia e migliaia di consultazioni, in 7 anni, che la malattia era qualcosa di straordinario come insegnamento e come dono. In seguito a ciò, e con l’arrivo della maturità, la mia coscienza lentamente progredì. Cominciai ad interessarmi maggiormente dell’energia, del magnetismo, della geobiologia ecc., mentre leggevo moltissimi libri, quelli di Anne e Daniel Meurois Givaudan, i Dialoghi Con l’Angelo, e nel 1990, un bel giorno, un’energia molto speciale cominciò ad attraversarmi. In quel momento, sentendo quest’energia, sentii che ritrovavo la mia famiglia, quella che mi aveva abbandonato sulla terra.

Come conseguenza, avvenne che persi la mia famiglia terrestre, persi la mia professione, la mia abitazione, in breve rimasi completamente spogliato, e mi trovai in una specie di terra di nessuno per due o tre anni. Ho vissuto un po’ in Svizzera, un po’ dappertutto, sempre senza alloggio, senza denaro, e vedete: sono ancora qui, vivo. Questo mi fa pensare ad un detto del re Davide che affermava: “Non ho mai visto il giusto abbandonato, né la sua posterità mendicare il suo pane”. (Salmo 37: 25). Se ciascuno seguisse la sua via, potreste partire per l’Africa del Sud con il solo spazzolino da denti; non vi sarebbero problemi, avreste alloggio, cibo e abiti adatti, e persino una vasca da bagno per lavarvi.

Nel 1994, cominciai ad avere tre sogni che hanno veramente dato un piccolo impulso alla mia ricerca. Sapevo di non poter più curare le persone, come lo facevo con la coscienza di prima. D’altronde ciò non m’interessava più, era per me molto pesante continuare a farlo, ed in ogni modo non vi erano più clienti. Ma il “nuovo” non era ancora venuto. Ho dunque avuto un periodo un po’ angoscioso, difficile dovrei dire, che mi ha profondamente purificato al livello delle mie necessità di comodità, di sicurezza finanziaria, del bisogno di avere una compagna, dei figli, di tutti gli scenari nei quali siamo stati programmati da millenni – dirò perché tra poco.

Ho dunque avuto tre sogni, di cui sto per dirvi il contenuto, e questi tre sogni mi hanno permesso di partire su questo cammino sconosciuto che ha condotto a quest’acqua, e che più tardi condurrà ad altre cose già in corso.


Acqu
Il mio nome è Joël Ducatillon. Sono Francese. Ho qui al mio fianco Maria, che è Spagnola, e che mi accompagna molto in questo lavoro. E’ un sostegno femminile ed una gran collaboratrice, che mi permette di avere un equilibrio in questa ricerca.

Una trentina d’anni fa, il mio primo mestiere era di musicista e pianista professionale. Non ero un Chopin, ero un pianista di jazz, di varietà, e quella era la mia professione. Già in quell’epoca non mettevo mai l’accento sulla riuscita sociale, o su uno scenario del tipo: casa, pensione, assicurazione sociale. Ciò non mi ha mai interessato. La principale domanda che mi ha sempre tormentato nella vita e che mi ha condotto verso questo percorso, è: chi sono e perché sono qui? Sono semplicemente una bistecca che passeggia su un ciottolo che passeggia nel Cosmo? Ecco le domande un po’ aspre che talvolta mi ponevo, che mi tormentavano e mi rendevano infelice.

Più tardi, ho frequentato dei corsi di naturopatia a Parigi, perché proprio sentivo che là, a livello medico, vi erano delle cose incomplete. Poi, come naturopata, mi sono installato nel nord della Francia, nella regione di Lille. In quel luogo ho imparato molto con le persone che venivano a consultarmi. Ho imparato a poco a poco, nel corso di migliaia e migliaia di consultazioni, in 7 anni, che la malattia era qualcosa di straordinario come insegnamento e come dono. In seguito a ciò, e con l’arrivo della maturità, la mia coscienza lentamente progredì. Cominciai ad interessarmi maggiormente dell’energia, del magnetismo, della geobiologia ecc., mentre leggevo moltissimi libri, quelli di Anne e Daniel Meurois Givaudan, i Dialoghi Con l’Angelo, e nel 1990, un bel giorno, un’energia molto speciale cominciò ad attraversarmi. In quel momento, sentendo quest’energia, sentii che ritrovavo la mia famiglia, quella che mi aveva abbandonato sulla terra.

Come conseguenza, avvenne che persi la mia famiglia terrestre, persi la mia professione, la mia abitazione, in breve rimasi completamente spogliato, e mi trovai in una specie di terra di nessuno per due o tre anni. Ho vissuto un po’ in Svizzera, un po’ dappertutto, sempre senza alloggio, senza denaro, e vedete: sono ancora qui, vivo. Questo mi fa pensare ad un detto del re Davide che affermava: “Non ho mai visto il giusto abbandonato, né la sua posterità mendicare il suo pane”. (Salmo 37: 25). Se ciascuno seguisse la sua via, potreste partire per l’Africa del Sud con il solo spazzolino da denti; non vi sarebbero problemi, avreste alloggio, cibo e abiti adatti, e persino una vasca da bagno per lavarvi.

Nel 1994, cominciai ad avere tre sogni che hanno veramente dato un piccolo impulso alla mia ricerca. Sapevo di non poter più curare le persone, come lo facevo con la coscienza di prima. D’altronde ciò non m’interessava più, era per me molto pesante continuare a farlo, ed in ogni modo non vi erano più clienti. Ma il “nuovo” non era ancora venuto. Ho dunque avuto un periodo un po’ angoscioso, difficile dovrei dire, che mi ha profondamente purificato al livello delle mie necessità di comodità, di sicurezza finanziaria, del bisogno di avere una compagna, dei figli, di tutti gli scenari nei quali siamo stati programmati da millenni – dirò perché tra poco.

Ho dunque avuto tre sogni, di cui sto per dirvi il contenuto, e questi tre sogni mi hanno permesso di partire su questo cammino sconosciuto che ha condotto a quest’acqua, e che più tardi condurrà ad altre cose già in corso…..

…. Ho qui un libro che è appena uscito, Messaggi dell’Acqua, che sono delle foto di cristalli d’acqua gelata a -5°, che fa dei cristalli come la neve. E’ un giapponese, Masuru Emoto, che ha preso queste foto al microscopio, e quando si fa ascoltare della musica a quest’acqua prima di gelarla, oppure si mettono dei colori, o delle scritte, per esempio si scrive sulla bottiglia Hitler, o Madre Teresa, e poi si prendono le foto dei cristalli, questi sono allora completamente differenti secondo le parole scritte sulla bottiglia che conteneva quest’acqua. Se si dice all’acqua: “Io non ti amo, tu sei matta, io ti ucciderò”, oppure si dice: “Io ti amo, tu sei bella”, si vedono dei cristalli ben differenti. C’è una foto presa dopo aver detto all’acqua: “Fallo – do it” : si vede tutto il cristallo che è deformato e che diventa quasi diabolico. Quando si dà un ordine a qualcuno, ecco ciò che accade. In altre parole, s’introduce nell’aura della persona e nei suoi liquidi, una distruzione, le foto lo provano! Questa distruzione è anche la nostra, perché l’altro è una parte di noi.

Tutto ha una memoria. Infatti, che cos’è la memoria? E’ una vibrazione che l’atomo, la cellula accumula nel corso delle sue esperienze d’incarnazione. Per me, è questo la memoria. Questa memoria ha per forza una mente ed anche delle emozioni. L’emozione fa reagire; la mente dirige la reazione o la controlla, dipende.

Se voi dite ad un bambino: “Ti suggerisco di rassettare la tua camera“, non è più un ordine, è un suggerimento. In quel caso si tratta di amore, perché voi trasmettete al bambino una struttura, sapendo che questo bambino, anche se ha una bella luce, una bella intuizione ed il bel lato meraviglioso e spontaneo dell’infanzia, egli s’incarna tuttavia in un mondo dove c’è una forma. Il corpo ha una forma. Vi sono delle leggi, delle leggi della pesantezza, non le si può sfidare – salvo prendendo l’aereo, ma allora si inquina. Ma se vi è suggerimento, voi siete nell’amore perché suggerite al bambino, per esempio, di sistemare il suo pigiama o di fare il suo letto, per insegnargli una disciplina. Qui non si tratta più di bene e di male, è un’altra cosa. Non è l’atto che voi fate che è importante, è il motivo che vi spinge a farlo. E per questo, i bambini sono meravigliosi, perché reagiscono con la ribellione quando le cose non sono fatte con amore, è automatico, essi non si sbagliano mai…..

Prossimamente saranno pubblicati altri brani di questo libro, nel frattempo sono graditi vostri commenti.

Luigi

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02 gennaio 2009

Masaro Emoto - L'uomo dell'acqua

Oggi, all’inizio di questo nuovo anno, voglio presentarvi una curiositaà veramente particolare nel campo delle terapie naturali . Se comprovata anche scentificamente, la scoperta di Masaru potrebbe avere grandi effetti non solo nei trattamenti terapeutici in senso stretto,ma potrebbe portare notevoli benefici per tutta l’umanità e non solo.

Masaru Emoto, l'uomo dell'acqua
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Masaru Emoto, lo scienziato giapponese che ha dimostrato la capacità dell'acqua di memorizzare le informazioni che riceve dall'ambiente
dando forma a cristalli diversi per ogni tipo di "messaggio".
Masaru Emoto ha messo a punto una tecnica che ha consentito di scoprire e di ammirare i molteplici segni del linguaggio figurativo con cui l'acqua risponde
agli stimoli esterni.
Attraverso tale tecnica è possibile fotografare i cristalli ottenuti dal congelamento di acqua sottoposta alle vibrazioni non solo di parole o brani musicali,
ma anche di pensieri e stati d'animo. L'acqua è infatti in grado di registrare la vibrazione di una energia estremamente sottile, definita nella cultura
giapponese Hado. I risultati degli esperimenti condotti da
Masaru Emoto
dimostrano che i cristalli dell'acqua modificano la propria struttura in relazione dei messaggi che ricevono. L'acqua sottoposta alle vibrazioni di parole
e pensieri positivi forma dei cristalli bellissimi simili a quelli della neve, l'acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri negativi reagisce
creando strutture amorfe e prive di armonia.

Masaru ci parla dell’hado:
Hado è una parola giapponese che significa "cresta dell'onda". Questo termine indica la vibrazione energetica estremamente sottile che è all'origine della
creazione. Grazie all'incontro con il dottor Lorenzen e all'utilizzo della M.R.A. (Magnetic Resonance Analyzer), una macchina in grado di misurare l'intensità
di Hado, ho potuto dimostrare che l'acqua può migliorare le condizioni fisiche delle persone. Successivamente la mia ricerca si è focalizzata sulle immagini
dei cristalli di acqua ghiacciata. Il cristallo d'acqua è il segno che rende visibile l'influsso di questa sottile vibrazione, non visibile all'occhio
umano, ma in grado di influenzare la materia.

L'acqua ci ascolta, memorizza sul suo nastro magnetico le vibrazioni dei nostri pensieri e delle nostre emozioni e ci risponde nel linguaggio figurativo
dei suoi cristalli. Questo dialogo con l'acqua consapevolizza e porta a galla l'immagine di ciò che siamo ?
E' difficile accettare che l'uomo comune possa credere al concetto di dialogo con l'acqua, in realtà questo dialogo esiste. La Terra, chiamata anche il
Pianeta d'Acqua, è coperta per il 70% della sua superficie di acqua, la stessa proporzione presente in un corpo umano. La neve, che cade sulla Terra da
milioni di anni, contiene cristalli simili tra loro ma diversi uno dall'altro. Ogni cristallo porta in sé un'informazione. Più precisamente, la geometria
del cristallo è l'informazione stessa che si cristallizza. L'acqua, attraverso la creazione e la contemplazione dei suoi cristalli, rende possibile un
dialogo con l'uomo elevando la sua consapevolizzazione.

Il suo secondo libro Messaggi dall'Acqua Volume II.
In questo lavoro Masaru ha attribuito particolare attenzione all'aspetto delle relazioni. Le
immagini dei cristalli riflettono il risultato delle esperienze interpersonali all'interno di nuclei quali la famiglia, la scuola e i gruppi di preghiera.

In questo libro si è dedicato in modo particolare all'esperienza della preghiera e all'energia che la preghiera produce. L'esperienza della preghiera
ha in sé le vibrazioni del sentimento e dell'emozione che accompagnano la parola. La risultante è una vibrazione sottile in grado di intervenire sulla
materia modificandola. A questo proposito voglio ricordare l'incantesimo provocato dall'energia della preghiera sulle sponde del lago Biwa, in Giappone.

Il 25 luglio 1999, alle ore 4.30 del mattino, 350 persone si sono riunite di fronte al lago inquinato per offrire le proprie preghiere all'acqua. L'intenzione
delle persone che pregavano insieme era sintonizzata su pensieri di armonia e gratitudine. Il risultato è stato sbalorditivo! L'acqua prelevata dal lago
inquinato prima di essere sottoposta alla vibrazione della preghiera non ha prodotto alcun cristallo, mentre l'acqua prelevata dopo la preghiera è stata
in grado di produrre bellissimi cristalli per oltre sei mesi, fino a gennaio del 2000.
E' stata l'acqua stessa a guidare la mia ricerca verso questa direzione. L'intuizione, nel mio lavoro, è essenziale... mi capita di svegliarmi nel cuore
della notte con l'intuizione di ciò che devo trasmettere.

Il pianeta sta andando incontro ad un processo di deterioramento pressoché inevitabile.
A questo proposito Masaru Emoto si è fatto promotore di un progetto che invita le persone ad inviare sentimenti di amore e gratitudine nei confronti dell'acqua
che scorre in zone del mondo particolarmente a rischio. Questa sua proposta porta il nome di Progetto di Amore e Gratitudine all'Acqua...
Egli afferma: sono convinto che è la coscienza di ognuno di noi che crea il nostro mondo.
La vibrazione dell'amore e della gratitudine possono essere trasmesse, attraverso la nostra intenzione, ai corsi d'acqua che attraversano i paesi devastati
dai conflitti e dalle guerre. Faccio un esempio. Immaginiamo di inviare la nostra preghiera, il nostro pensiero d'amore al fiume Giordano sulle cui
sponde vivono israeliani e palestinesi. L'acqua, informata da questa altissima vibrazione di luce, armonizzerà la terra e coloro che la berranno. Naturalmente
sono molte le regioni nel mondo dove dimorano guerra e povertà, come India, Pakistan, Irak e alcuni stati africani. Per sostenere e divulgare questo progetto
ho creato un sito,
www.thank-water.net
, che sta avendo un grande seguito. Attraverso questo gesto di preghiera all'acqua è come se operassimo una trasfusione al pianeta sostenendolo con la vibrazione
più potente, quella dell'amore.


Con la speranza di avere suscitato in voi almeno un po’ di curiosità sull’argomento vi invito a lasciare i vostri commenti ed osservazioni.

Luigi

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