29 marzo 2009

Che cosa sono i fiori di Bach

Credo che sia importante ricordare tra le terapie naturali le scoperte del dott. Bache precisamente riportare alcune informazioni sui Fiori che opportunamente trattati possono essere complementari ad altre terapie .

INTRODUZIONE Ai RIMEDI Dl dott. BACH

Cosa sono i Rimedi di Bach? essi sono un metodo semplice e natu-
rale di cura attraverso l'uso di alcune varietà di fiori selvatici. Que-
sti rimedi, che prendono in considerazione i disordini della perso-
nalità del paziente piuttosto che la singola condizione fisica, furo-
no studiati da Edward Bach negli anni '30.
Nel campo delle cosidette "medicine alternative" vi sono tipi di te-
rapie abbastanza in risonanza con le scoperte del dott. Bach. Tut-
tavia, Š evidente che le scoperte del dott. Bach rappresentano un
approccio nuovo alla medicina, che può essere riassunto così:
non importa di cosa soffra il paziente nel suo corpo (sia asma o piede
d'atleta) la causa prima di tale condizione potrà essere estirpata se
si potrà risalire e riequilibrare il disequilibrio che è nella psiche del
paziente.
Un esempio dimostrerà come ciò si applichi in pratica.
Si supponga che due persone, senza alcuna relazione tra loro, rice-
vano entrambe uno shock profondo. Una di esse viene coinvolta
ad esempio, in un incidente automobilistico, in cui riceve una vio-
lenta scossa senza però riportare contusioni fisiche. Nelle settimane successive all'incidente si lamenterà di costanti mal di testa e
nausea. La seconda persona di questo esempio, invece, è un banchiere che ha subìto un improvviso dissesto della sua fortuna fi-
nanziaria, a tale notizia ha un attacco cardiaco che gli comporta la
paralisi parziale del suo braccio destro. I trattamenti che potrebbero essere somministrati in questi due stati fisici sono completa-
mente diversi ma se si desidera curare lo stato psicologico dei due
pazienti si deve risalire al fatto che entrambi soffrono le conseguenze di uno shock, che si è manifestato in due diversi stati fisici.
Seguendo il metodo del dott. Bach si inizierà col prescrivere per
entrambi Star of Bethlehem: il rimedio per tutte le alterazioni, inci-
denti, dispiaceri ed emozioni improvvise. Quando lo shock sarà
neutralizzato, la manifestazione fisica si modificherà e scomparirà.
Allo stesso modo la persona che soffre di gelosia o paura, o di risentimento o autocommiserazione, potrà manifestare questo stato
psicologico in una molteplicità di alterazioni fisiche. La gelosia
può diventare la causa di base per lo sviluppo di un cancro o di una
pleurite, la autocommiserazione può generare dolori di schiena o
di testa. Non è così tanto il dolore fisico quanto lo stato psicologico, che deve essere trattato.

Breve biografia
Edward Bach nasce il 24/9/1886 in una famiglia della borghesia produttiva gallese. Si laurea prima a Birmingham poi a Londra ove inizia la pratica medica. I pazienti aumentano ma egli si sente sempre più insoddisfatto dei risultati delle sue cure.
E soprattutto insoddisfatto di come la medicina che gli è stata in-
segnata presti troppa poca attenzione allo studio della personalità
degli ammalati, concentrando tutto sul corpo fisico. Tanto più che
nota (e questo sarà fondamentale in seguito) come una stessa terapia non sempre cura gli stessi sintomi in ogni paziente; anzi, in
una stessa sintomatologia dando lo stesso rimedio, si hanno molti
tipi di reazioni diverse. D' altra parte osserva come pazienti con carattere e personalità simile spesso reagiscono allo stesso modo.
Insomma la personalità individuale è di gran lunga più importante
dei sintomi fisici per la cura della malattia.
Tutto ciò lo spinge a cercare altri metodi di cura e si avvicina alla
Scuola Immunologica; diviene assistente batteriologo nell'University College Hospital ove ottiene brillanti risultati di ricerca scientifica.
Ma la sua visione del rapporto medico-malato-malattia non poteva
che farlo approdare alla omeopatia. Nel 1919 entra nel London
Homoeopathic Hospital.
Anche alla grande Scuola Hahnemanniana Bach d… un suo impor-
tante contributo personale. Interpretando i suoi lavori di ricerca di
batteriologia in chiave omeopatica introduce 7 nuovi importanti
nosodi. In sostanza classifica i numerosi batteri intestinali in grup-
pi a seconda della loro azione fermentativa; ricava così sette grup-
pi di nosodi conosciuti come i nosodi di Bach:
Bacterius proteus
Bacterius dysentery
Bacterius Morgan
Bacterius Faekals aikalagenes
Bacterius Coli mutabile
Bacterius Gaertner
Bacterius N. 7
Questo contributo lo rende uno dei più apprezzati membri della So-
cietà omeopatica inglese; numerosi sono i suoi interventi a Con-
gressi e sul "British Homoeopathic Journal". In particolare è da
ricordare un suo intervento al congresso della Società Omeopatica
britannica nel 1928 ("La riscoperta della Psora"*) ove fa interes-
santi colleganze tra la Psora descritta da Hahnemann e la tossico-
si intestinale.
* Pubblicato sul British Homoeopathic Journal del gennaio 1929.
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La sua ansia di ricerca lo spinge ad abbandonare la pratica omeo-
patica convinto di trovarsi vicino alla individuazione di un metodo
di cura da lui sempre agognato, un metodo facile e definitivo repe-
ribile nel regno naturale che non abbisogni nemmeno del medium
del medico.
Giunge così alla convinzione che ciò che caratterizza i disordini fi-
sici della gente non è tanto il tipo di disturbo o il sintomo quanto
essenzialmente la condizione psicologica che lo ha creato. Dopo
studi e ricerche di diversi anni egli fu in grado di riconoscere que-
ste condizioni psicologiche e di trovare per ciascuna di esse il ri-
medio appropriato. Egli sosteneva che sebbene vi siano migliaia di
sfumature nelle malattie fisiche le cause psicologiche sono relati-
vamente poche. I Rimedi di Bach riconoscono 38 condizioni cia-
scuna associata ad un preciso stato che causa squilibrio della psi-
che.
I rimedi dai fiori
Questi rimedi sono classificati secondo alcuni tipi di sentimenti:
- rimedi per insufficiente interesse delle circostanze presenti
- rimedi per la solitudine
- rimedi per chi è iperinfluenzabile e sensibile
- rimedi per sconforto e scoraggiamento
- rimedi per l'eccessiva cura del benessere degli altri
- rimedi per la paura
- rimedi per l'incertezza.
I rimedi prendono il nome dal fiore che li origina.
Ciascun gruppo copre una gamma di stati mentali ed emotivi. Per
esempio la paura va dal terrore (Rock Rose), alla sensazione di pau-
ra dell'altezza o degli animali (Mimulus), all'ansiet… per sfortune
previste per gli altri (Red Chestnut). I rimedi per lo scoraggiamento
e lo sconforto variano dalla sensazione di inadeguatezza (Larch) al
rimedio che aiuta quando si Š in quel momento di "notte scura
dell'anima", di melanconia (Sweet Chestnut).
Egli arrivò a questa classificazione dalla attenta osservazione del-
la natura umana e più specificamente dalla osservazione del modo
in cui le differenti persone reagiscono alla sofferenza di una malat-
tia o sotto stress.
Vi sono due tipi di rimedi: i Rimedi di Tipo che sono in relazione con
il tipo caratteristico di personalità e i Rimedi di Aiuto che sono da re-
lazionare allo stato transitorio della psiche. Questi ultimi descrivo-
no condizioni che non sono l'essenza del carattere di una persona
ma che lo hanno influenzato fortemente. Così Gorse che
è caratteristico della sfiducia e della disperazione non può essere
considerato un Rimedio di Tipo ma può essere la condizione che
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pervade la psiche in quel determinato momento. Similmente Wild
Rose, il rimedio per l'apatia e la rassegnazione senza volontà, rap-
presenta uno stato in cui si può cadere sebbene non sia caratteri-
stico di quella determinata natura.
I 38 rimedi furono scoperti da Bach con l'intuizione e la sofferenza.
Egli era un uomo straordinariamente sensitivo ed una volta scoper-
ta la condizione che desiderava guarire era in grado di sentire il ri-
medio appropriato.
Molti degli stati per i quali avrebbe trovato il rimedio più tardi, era-
no stati sperimentati da lui stesso con intensa sofferenza sia fisica
che psichica. Questa sofferenza personale lo condusse prematura-
mente alla morte nel 1936, a 50 anni.
La sua ricerca era spinta dalla certezza mistica che il Creatore do-
veva aver fornito alla natura stessa dei mezzi semplici e facilmente
utilizzabili per curare l'uomo.
Il messaggio lasciatoci da Bach và però al di là dei 38 rimedi da lui
identificati ma dovrebbe spingerci a proseguire nel suo tipo di ri-
cerca e sperimentare altri fiori per il trattamento di specifici stati
psicologici.
Secondo Bach non è nella pianta che si trova la qualità guaritrice
ma nel fiore che manifesta una forma più sottile di energia vitale.
Questa "energia" è estratta in modo estremamente accorto e sem-
plice. Un contenitore in vetro sottile viene riempito di acqua pura.
Fiori in quantità sufficiente e al massimo della fioritura vengono
raccolti e lasciati galleggiare sull'acqua fino a coprirne la superfi-
cie. Il contenitore viene lasciato al sole per 3-4 ore o meno se i boc-
cioli danno segni di sbiadimento. I fiori vengono ora rimossi e il li-
quido Š versato in contenitore con un pari volume di brandy che ha
la funzione di conservante.
Alcuni rimedi come Chestnut Bud e Willow non possono essere
preparati in questo modo ma vengono ottenuti con l'ebollizione.
Per questi rimedi le parti selezionate sono messe a bollire per 30
minuti in acqua pura, filtrati e il ricavato viene conservato come de-
scritto precedentemente.
Attraverso un processo di diluizione si ottengono così i vari rimedi
che sono disponibili in flaconi da 10 ml.
Per quanto riguarda la somministrazione si può procedere in due
modi:
1. Versare due gocce del flacone del rimedio o di ciascuno dei ri-
medi scelti in un flacone di 30 ml. di acqua minerale naturale
eventualmente con due cucchiaini di brandy come conservan-
te. Questa Š la soluzione dalla quale il paziente prende la dose
giornaliera che consiste in 4 gocce 4 volte al giorno, per un pe-
riodo di tempo che varia da poche settimane a 2 mesi, da versa-
re in un bicchiere d'acqua o direttamente sotto la lingua.
Questo è il procedimento suggerito dal Dr. Bach.
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2. Oggi c'è la tendenza a seguire un procedimento più pratico: dal
flacone di 10 ml. si versano ogni giorno 2 gocce direttamente in
un bicchiere d'acqua minerale naturale da bere durante la gior-
nata possibilmente in 4 riprese uniformemente intervallate,
ugualmente per un periodo di tempo che può variare da poche
settimane a due mesi.
A questo punto molti si chiederanno: ma questi rimedi funzionano?
Gli innumerevoli casi in cui i rimedi di Bach hanno avuto successo
testimoniano in senso senz'altro affermativo ed al dubbio se i suc-
cessi non siano dovuti ad un effetto placebo ci si può rispondere
provando Rescue Remedy sulle piante e sui fiori di casa.
Sul come agiscano è difficile rispondere in modo per tutti convin-
cente e si entra in una problematica simile all'efficacia dei farmaci
omeopatici. Sotto l'aspetto legale in Inghilterra sono considerati ri-
medi omeopatici ma sarebbe interessante soffermarsi sulle analo-
gie e differenze di preparazione e di efficacia col rimedio omeopati-
co. In sostanza il rimedio di Bach viene preparato attraverso un
processo di diluizione mentre la dinamizzazione non viene effet-
tuata. L'effetto dei rimedi di Bach inoltre sembra avvertirsi a tempi
più lunghi. I primi benefici si hanno, salvo alcune eccezioni in cui
l'effetto Š immediato, quindici giorni, tre settimane dall'inizio della
cura e ciò potrebbe dipendere dal fatto che si agisce ad un livello,
per così dire, di sottile cronicismo, di essenza caratteriale.
Poichè non vi possono essere effetti negativi da una errata diagno-
si, il sistema possiede un meccanismo di autocontrollo per evitare
disgrazie. Se scegliamo il rimedio errato semplicemente non curia-
mo il problema psicologico. Esperienza porta accuratezza e l'accu-
ratezza sveltisce il processo di guarigione.
In concreto è necessario che prima riconosciamo il rimedio di tipo
e poi i rimedi che agiscono sullo stato transitorio presente.

Con l’augurio che queste informazioni possano essere utili a molti, vi invito a lasciare i vostri commenti.

Luigi

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18 marzo 2009

...Anche la medicina Tibetana

Riporto qui di seguito uno scritto del Dalai Lama sul quale vi invito a meditare per comprendere meglio ove potrebbero risiedere le cause di alcune malattie

"Noi tutti desideriamo la felicità e non vogliamo soffrire. Dal momento che lo scopo della vita è quello di essere felici è importante scoprire quanto ci procurerà il massimo grado di felicità. Piacevole o dolorosa che sia, la nostra esperienza è al contempo mentale e fisica. Su molti di noi, generalmente, è la mente a esercitare la maggiore influenza ed è per questo che è estremamente utile conquistare la pace mentale.
Sebbene il progresso materiale sia importante per la crescita dell’u­manità, se prestiamo troppa attenzione alle circostanze e trascuriamo il nostro sviluppo interiore, questo squilibrio creerà dei problemi. La chiave è la pace interiore: se avremo la pace interiore saremo in grado di affrontare ogni situazione con calma e ragionevolezza. Senza pace interiore, a prescindere da quanto confortevole sia la nostra vita, è pos­sibile che continuiamo a essere preoccupati, turbati o infelici per via delle circostanze. Quando abbiamo la pace interiore, possiamo essere in pace con coloro che ci stanno intorno. Quando la nostra comunità è in pace può condividere questa pace con le comunità vicine e così via. Quando amiamo gli altri e siamo gentili con loro non solo li facciamo sentire amati e accuditi ma facciamo crescere in noi felicità e pace.
Come buddhista ho imparato che a minacciare la nostra pace inte­riore sono soprattutto quelle che noi chiamiamo emozioni disturbanti.
Tutti quei pensieri, emozioni ed eventi mentali che riflettono uno stato mentale negativo o non compassionevole minano inevitabilmen­te la nostra pace interiore. Tutti i pensieri e le emozioni negativi, come l’odio, la rabbia, l’orgoglio, la lascivia, la brama, l’invidia e così via, di­sturbano il nostro equilibrio interiore e hanno anche ripercussioni sul-
la nostra salute fisica. La medicina tibetana da tempo considera i di­sturbi mentali ed emotivi come causa di molte malattie, cancro incluso. E anche in Occidente un numero sempre più ampio di scienziati e me­dici condivide questo punto di vista.
Sono proprio le emozioni disturbanti l’origine di una condotta im­morale e sono loro le responsabili dell’ansia, della depressione, della confusione e dello stress, ormai una costante della nostra vita.
E tuttavia, dal momento che spesso non siamo in grado di ricono­scere il loro potenziale distruttivo, non vediamo la necessità di contra­starle.

Dalai Lama

Che questo scritto possa essere di beneficio a molti.
Luigi

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12 marzo 2009

Lentamente muore chi...

Oggi mi è gradito intercalare gli articoli sulle Terapie Naturali con una poesia di Pablo Neruda, in quanto ritengo che solo con qualche cambiamento nelle nostre abitudini riusciamo ottenere veramente risultati positivi anche delle condizioni della nostra salute psico-fisica.

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno
gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e non cambia
colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e
i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che
fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi
non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor
proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della
propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa
domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

Pablo Neruda

Con l'auspicio che questo scritto possa essere utile a molti, vi invito a lasciare i vostri commenti.

Luigi

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